L’innovativa terapia genica ‘Car-T’ (Chimeric Antigen Receptor T cell therapies) per la cura di linfomi refrattari/con recidiva inseriti nelle categorie previste dell’Aifa, arriva anche nelle Marche, alla Clinica di Ematologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, guidata dal prof. Attilio Oliveri: al posto della molecole, sono somministrate le cellule prelevate al paziente e modificate geneticamente inserendo nel dna il codice ‘guida’ per distruggere cellule tumorali. Una procedura molto costosa – rimborsata dal Ssn a seconda del reale avanzamento della possibilità di guarigione – che potrà essere usata in futuro anche per combattere altre malattie: due linfomi su tre si possono curare con terapia tradizionale, hanno spiegato il prof. Oliveri e il dott. Guido Gini; per le forme ‘resistenti’, le chance con la nuova terapia passano dal 5 al 50%. E’ una doppia vittoria quella anconetana: il progresso è condiviso con la Fondazione Lorenzo Farinelli nata dopo la morte del 34enne medico anconetano, stroncato l’11 febbraio 2019 da un Linfoma non-Hodgkin ‘chemioresistente’: il medico commosse il web con il suo appello video sui social per raccogliere fondi e curarsi (era idoneo) con la terapia Car-T negli Usa; raccolse oltre 500mila euro ma morì prima di potervisi sottoporre. L’annuncio ad Ancona in Regione, dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, dal prof. Olivieri, dal direttore generale degli Ospedali Riuniti Michele Caporossi e da Amalia Dusmet, madre di Lorenzo, presidente della Fondazione che ha donato fondi raccolti per una borsa di studio a un medico specialista della Clinica Ematologica in linfomi e terapia Car-T. La terapia Car-T è approvata per il trattamento della leucemia linfoblastica B e di alcune forme aggressive di linfoma non-Hodgkin: agisce contro il cancro curandolo e aumentando le aspettative di vita. Si è rivelata efficace per alcuni tumori ematologici: in tutto il mondo sono in corso sperimentazioni per altre indicazioni terapeutiche.