Nereto. Si terrà domani l’udienza, in Corte d’Assise, per l’omicidio di Mihaela Roua. La 32 enne romena uccisa dal marito, Cristian Daravoinea, al culmine di una lite nella loro abitazione di Nereto. Era il 9 ottobre del 2019 quando la uccise con una serie di coltellate, molte delle quali letali.
La lasciò esanime sul pavimento della cucina. Secondo lo psichiatra forense Renato Ariatti, lo stesso che fu perito al processo di Anna Franzoni per l’uccisione del piccolo Samuele il 30 gennaio 2002, Cristian era lucido mentre ammazzava la moglie.
Ha stilato la perizia sulla base della richiesta dei giudici della Corte d’Assise. E, proprio domani, e si discuterà della super perizia. I difensori di Daravoinea sono Federica Di Nicola e Mario Gebbia.
Dalla 50 pagine di relazione di Ariatti emerge la non infermità mentale di Daravoinea che, in quel giorno, sarebbe stato alimentato da un mix crescente di impotenza per la fine del suo rapporto sentimentale. Nel corso dell’interrogatorio l’uomo ha sempre scandito, attimo dopo attimo, i momenti del delitto. Ha detto di aver perso il controllo perché Mihaela lo guardava “come uno schiavo”.