Nell’ambito delle attività di contrasto del fenomeno degli atti persecutori, gli investigatori della Squadra Mobile hanno eseguito un’ordinanza contenente le misure coercitive del divieto di avvicinamento alla parte offesa e comunicazione con la stessa. L’operazione di Polizia appena conclusasi è sorta grazie alla segnalazione della donna che ha deciso con determinazione di porre fine agli atteggiamenti prevaricatori ed assillanti subiti da diverso tempo, tali da comportare per la stessa un grave ed evidente stato di ansia, integrando così il reato di atti persecutori previsto dall’art. 612 bis. Grazie ai minuziosi approfondimenti investigativi effettuati, è emerso che in più occasioni e con frequenza pressoché quotidiana l’ex marito, già dal termine della loro relazione avvenuta nella metà del 2020, minacciava e molestava la stessa tentando in tutti i modi di renderle il quotidiano un vero e proprio incubo: telefonate a tutte le ore del giorno e della notte, una quantità insopportabile di messaggi quotidiani al cellulare con espressioni intimidatorie e minacciose, comportamenti prevaricatori anche nei confronti del nuovo compagno della vittima. In particolare, in una occasione aveva anche cercato di introdursi nel garage della vittima per sorprenderla ma la stessa, avvedutasi della sua presenza, era riuscita a sfuggire facendosi accompagnare a casa da un amico. In un’altra occasione, invece, l’aveva attesa all’uscita dal luogo di lavoro, ove l’accoglieva con urla e minacce per controllare i suoi spostamenti. La vittima, aveva inizialmente segnalato il fatto ricorrendo ad una richiesta di ammonimento; parallelamente alla notifica del provvedimento, sono scattate più approfondite indagini per assicurare l’incolumità e la sicurezza della vittima nonché meglio definire i contorni della vicenda. Le indagini hanno, infatti, evidenziato un crescendo di comportamenti gravi che hanno creato un clima di prevaricazione e ansia nella vittima, costringendola a subire continui e sgradevoli intrusioni nella propria vita da parte dell’ex compagno, che non ha accettato la fine della relazione maturando, altresì, una visione distorta del loro rapporto. Grazie alla segnalazione dei fatti e delle indagini svolte è stato fornito un quadro probatorio all’A.G. che ha consentito di emettere un doppio provvedimento: divieto di avvicinamento e di comunicazione con qualsiasi mezzo alla parte offesa, ordinanza che in caso di inosservanza anche temporanea da parte del sottoposto può comportare l’applicazione di misure coercitive più gravi fino alla custodia cautelare in carcere.