Non solo Manolo Bucci, ma anche Roberto Renzi vuole la serie D. Incassato il colpo dal Consiglio di Stato, che ha rigettato l’istanza di abbreviazione dei termini (niente udienza anticipata, si torna in aula il 16 settembre), il presidente dell’AS Samb prova a rilanciare.
Dopo la mancata iscrizione in Lega Pro della società costituita sulle ceneri del club di Domenico Serafino fallito il 4 maggio, oggi Renzi ha preannunciato in Figc il deposito, nelle prossime ore, di un ricorso al Tar per motivi aggiunti, rispetto alla doppia udienza del 4 e 17 agosto. Nel reclamo si chiede la serie D facendo riferimento al caso Casertana: una settimana fa il Tribunale amministrativo del Lazio ha bocciato la domanda cautelare del sodalizio campano, ma ne ha accolto la richiesta subordinata relativamente all’ammissione in soprannumero nella massima serie dilettantistica.
E dunque Renzi non alza bandiera bianca. E prova fino all’ultimo a giocarsi tutte le carte a disposizione – e del resto ha speso quasi 2 milioni, salvo poi far saltare il banco per 332mila euro d contributi previdenziali. Una mossa che rischia di diluire ulteriormente i tempi dell’interminabile telenovela estiva. La SSD Samb 1923 di Bucci – a cui il sindaco Pasqualino Piunti ha affidato la ripartenza del calcio rossoblù – aspetta di conoscere, lunedì 30 agosto, il pronunciamento della Figc sulla richiesta di ammissione in serie D depositata ieri.