Come un vaso di terracotta costretto a viaggiare con molti vasi di ferro. Che il sindaco Piunti non fosse un cuor di leone lo sapevamo, mai immaginavamo però che ad un mese dalle elezioni potesse ancora subire le decisioni dall’alto. Le dimissioni di Filippo Oliveri da assessore, salito sul carro del Carroccio dopo l’entrata in pompa magna con Forza Italia, appena un anno fa, rappresentano l’ennesimo ricatto subito. Una vicenda che nulla di buono lascia presagire per i sambenedettesi, se non un immobilismo cronico dovuto anche alle guerre interne alla coalizione. Nonostante le frasi di circostanza dell’ormai ex assessore Olivieri che ha parlato di atto di correttezza e coerenza, è praticamente certo che dietro la scelta ci siano i vertici regionali di Forza Italia pronti a togliere il simbolo di partito in caso di mancato allontanamento di Olivieri. L’unico comportamento corretto e coerente sarebbe stato quello di mettere fine a questo squallido teatrino politico finalizzato alla spartizione delle poltrone. Un modus operandi facilitato dall’atteggiamento accomodante e arrendevole di un sindaco pronto a dire sempre sì ad ogni ordine calato dall’alto.