Dal campo dell’oratorio al trionfo Europeo
Le foto in bianco e nero di quando era piccolo, lo scudetto con la Sampdoria, il rapporto tormentato con la maglia Azzurra e infine il trionfo all’Europeo. Il tutto condito da ricordi, aneddoti, musica e tanti applausi. Quello che è andato in scena ieri sera al palasport di Jesi (Ancona) è stato un autentico tributo a Roberto Mancini. E alla fine della serata – condotta da Marino Bartoletti e che ha visto centinaia di jesini sugli spalti del palazzetto – il ct della Nazionale campione d’Europa ha ricevuto ufficialmente la nomina di ‘ambasciatore della città di Jesi’. A conferirgli il titolo è stata l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Massimo Bacci. “È per me un grande onore”, ha detto il ct visibilmente emozionato. Presente alla serata evento – si entrava solo se minuti di Green pass – anche il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, che non ha mancato di ringraziare Mancini “per aver portato questa coppa in Italia e restituito tanto orgoglio a tutte le Marche”. Il ‘Mancio’ ha ripercorso in un paio di ore tutta la sua vita, da quando ragazzino iniziò a tirare calci al pallone nel campetto dell’oratorio, fino ad oggi. Accanto a lui la coppa in bella mostra. Tra la platea anche i genitori del commissario tecnico, la mamma Marianna e il papà Aldo e gli amici di sempre. Prima della festa, Mancini durante la giornata aveva avuto modo di ammirare il grande murales realizzato davanti alla chiesa di San Sebastiano, nel quartiere dove abitava da piccolo, e la gigantografia che campeggia sui pullman. Ma soprattutto il commissario tecnico ha avuto modo di toccare ancora una volta con mano l’amore della sua città. Una Jesi letteralmente impazzita per il “Mancio”. Un amore che il ct dimostra ogni volta di ricambiare tornando nella sua terra quando libero da impegni. La serata si è conclusa con un augurio: di poterne realizzare un’altra così subito dopo i Mondiali.