SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Anche il terzo quadrimestre del 2021 si sta svolgendo con buon risultato di attività per le aziende che fanno riferimento alla Cna Picena e che sono la maggior parte delle aziende artigiane che operano nel porto di San Benedetto del Tronto (cantieri navali e nautici, elettricisti, meccanici, elettroniche, carpenterie metalliche e legno, fornitori di materiali specializzati.
Con cauto ottimismo – rilevano Arianna Trillini e Francesco Balloni, presidente e direttore della Cna di Ascoli – si può confermare una previsione di chiusura dell’anno in corso soddisfacente anche tenuto conto delle grandi difficoltà di tanti settori artigiani a causa della pandemia covid. Anche la fiducia degli associati per il prossimo futuro è risalita mettendo in evidenza alcune considerazioni per supportare il comparto, ovvero idee di progettualità infrastrutturali e scelte di indirizzo che si ritengono fondamentali per il porto e per affrontare i continui cambiamenti degli scenari economici.
Nelle rilevazioni di Cna Picena si evidenzia che negli ultimi anni si è attestata la contrazione del settore peschereccio il quale nel 2022 e 2023 subirà un’ulteriore contrazione, si spera lieve ma inesorabile, quando verrà attuata un’ulteriore iniziativa governativa di arresto volontario (demolizione con contributo).
La tradizionale ed apprezzata professionalità degli artigiani ha permesso di spostare una parte delle loro attività su settori diversi, quali il settore industriale o l’ambito navale in altri porti italiani ed esteri ed infine attraendo nel nostro porto unità di altre tipologie quali yacht grandi o rimorchiatori o unità da lavoro specializzate.
“L’analisi svolta – aggiunge Giulio Piergallini, presidente del settore Nautica della Cna Picena – ci porta a ritenere indispensabili alcune iniziative ed investimenti da parte delle Amministrazioni competenti. Semplificare e velocizzare procedure amministrative per ampliamenti, cambi di destinazione, ammodernamenti delle nostre concessioni demaniali, ovvero i nostri luoghi di lavoro, che devono essere ripensate per essere efficienti verso le nuove tipologie di lavoro.
“Cna Nautica – come specifica Irene Cicchiello, responsabile del comparto – ha identificato per il porto sanbenedettese e per le imprese chi vi operano una serie di priorità che l’Associazione porterà avanti nelle sedi istituzionali competenti e nella sensibilizzazione delle forze politiche locali”.
Di seguito le priorità individuate.
DRAGAGGIO complessivo del bacino portuale riportandolo ad un fondale di circa 5.5 metri come previsto dalle specifiche tecniche ministeriali.
SPECCHIO ACQUEO ANTISTANTE la capitaneria di porto: messa in sicurezza e valorizzazione delle banchine. Per questa area, attualmente sottoutilizzata e troppo esposta alle intemperie, la nostra idea è di metterla in sicurezza realizzando un molo tra l’attuale “molo vongolare” ed il molo “circolo nautico” creando così di fatto una “darsena” operativa protetta e da destinare ad ospitare nuovo naviglio che possiamo e dobbiamo attrarre.
BANCHINE PESCA razionalizzazione ed ottimizzazione dell’operatività anche creando un nuovo molo di circa 150-200 metri a metà dell’attuale molo nord in direzione nord (a similitudine di quanto realizzato nel porto di Giulianova) dando maggiore lunghezze di banchina e meglio organizzando le varie tipologie di pesca (piccola pesca, strascico, lampare, volanti ed unità per allevamenti).
AREE A TERRA alcune aree nell’ambito portuale lasciate inoperative devono essere recuperate anche con progetti delle Amministrazioni. Un esempio: l’edificio “magazzino frigorifero ex Panapesca” dopo molti anni è ancora di fatto inutilizzato probabilmente perché necessita di un totale rifacimento per nuove destinazioni d’uso; con opportuni progetti pubblico-privato può trasformarsi in un polo di ricerca approfondimento tecnico, biologico, ambientale ed energetico e sullo sviluppo sostenibile della pesca creando a San Benedetto un polo di attrazione per tante tematiche dell’intero mare Adriatico. Una parte dell’edificio può essere destinato ad uso ricettivo rispettando anche la moderna vocazione turistica della nostra città che vive intorno al porto.
“Cna Nautica del Piceno – conclude Piergallini – ritiene che queste ed altre idee, con il dovuto contributo di tutte le Amministrazioni, possano essere realizzate all’interno dei progetti Pnrr e dare la giusta accelerazione al processo di ammodernamento nel porto pur nel rispetto della tradizione. Da sempre Cna è interlocutore di tutte le Amministrazioni competenti e rinnova in tale ruolo la totale disponibilità sia per stimolare la crescita del nostro porto e dell’indotto ad esso legato sia per rendere efficaci le strategie delle amministrazioni”.