SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Bisognerà attendere domani (martedì 19 ottobre) per l’autopsia chiamata a chiarire come sia morto Sergio Fiumaroli, il 74enne fermano trovato cadavere con delle ferite al capo, nella tarda serata di giovedì a Porto d’Ascoli.
La sua Fiat Punto grigia era ferma in strada delle Macchie, zona isolata sul lungotronto, con lo sportello aperto e Fiumaroli all’interno esanime. Quella sera, poco prima di essere trovato senza vita, il benzinaio di Fermo sarebbe andato a cena con un amico in un ristorante dell’hinterland sambenedettese. L’uomo, ascoltato dalla Polizia, che porta avanti le indagini per omicidio, coordinate dalla Procura di Ascoli Piceno, avrebbe riferito che il 74enne non aveva in volto segni di ecchimosi.
Dunque, quelle lesioni sarebbero successive e prossime al momento del decesso avvenuto intorno alle 22. Cosa confermata anche da alcuni esami esterni effettuati oggi, all’obitorio di San Benedetto del Tronto, insieme a una tac, utile a capire se la morte sia arrivata a causa di un infarto.
Le ferite, stando alle poche informazioni che trapelano, non sarebbero state però determinanti per il decesso, come ipotizzato già dopo la prima ricognizione cadaverica. Ma bisognerà appunto attendere i risultati dei test odierni e l’autopsia affidata ai medici legali Canestrari e Senati per confermare l’ipotesi di un malore.
Resta il mistero sul cosa abbia provocato quelle ecchimosi sul capo di Fiumaroli. Cosa è successo dopo cena quando i due amici si sono salutati? Cosa ci faceva l’auto della vittima in quella strada isolata a poca distanza dal raccordo autostradale? Era solo o qualcuno è fuggito dalla scena del crimine?