FERMO – A celebrare le esequie don Salvatore Sica, che ha incentrato la sua omelia sulla necessità di essere vicini a Dio, non senza ammonimenti: “Abbiamo paura della nostra morte fisica, ma la parola di Dio ci invita ad avere paura di un’altra morte, quella che può distruggere la persona, il peccato. Oggi siamo tutti invitati a riflettere sul nostro stile di vita, sui nostri progetti, sui nostri valori, troppo spesso confidiamo infatti su ciò che è effimero e passeggero”.
Accanto alla famiglia e ad amici e parenti, anche l’avvocato Alessandro Ciarrocchi che continuerà ad occuparsi del caso perché, se la causa della morte per arresto cardiaco, dopo l’autopsia è chiara, restano molti punti oscuri sulla fine di Fiumaroli. Rimane aperto, da parte della Procura di Ascoli Piceno, il fascicolo per omicidio. Il cadavere del 74enne, titolare di un distributore di carburante a Fermo aveva infatti delle ferite al capo che, seppur non compatibili con la causa della morte, continuano ad essere al vaglio degli inquirenti.
Il procuratore capo Umberto Monti vuole capire come mai l’imprenditore, dopo aver salutato l’amico con il quale era stato a cena, si trovasse con la sua auto in quella zona isolata, non distante dalla Bonifica del Tronto e soprattutto se fosse solo al momento del decesso. In caso contrario si configurerebbe l’ipotesi dell’omissione di soccorso.