“Branco del Fermano”: movida violenta, altri 7 ‘Daspo Willy’

PORTO SAN GIORGIO – Salgono a 12 i Daspo Willy emessi dal Questore di Fermo per la maxi rissa di Porto San Giorgio. Dopo i primi cinque provvedimenti, ne arrivano altri sette per il branco. Destinatari del divieto di accesso per due anni agli esercizi pubblici e ai luoghi di intrattenimento sempre giovani protagonisti dei gravi fatti di violenza avvenuti nelle prime ore di domenica 19 settembre fuori da un locale del lungomare sangiorgese.

Pugno duro dunque da parte del Questore Rosa Romano nei confronti degli autori della movida violenta fermana, tutti giovanissimi, minori o poco più che maggiorenni.

Un notte folle, quella andata in scena all’angolo di via Oberdan, nelle vicinanze del Puerto Banana, dove alcuni clienti sono stati prima provocati e poi aggrediti da una banda di ragazzi. Sono volati calci, pugni, ma anche sedie. E le vittime hanno raccontato di essere state accecate con dello spray urticante, come testimonia questa nostra intervista a uno dei giovani finiti al pronto soccorso:

Dopo le diverse denunce presentate alla Polizia, gli inquirenti hanno potuto sentire le testimonianze di numerose persone informate sui fatti e acquisire le immagini dei sistemi di videosorveglianza comunale, ma anche di alcuni locali adiacenti al teatro degli eventi. Questo ha portato ad identificare tutti gli appartenenti alla baby-gang, gli stessi che poco prima avevano prima molestato dei passanti sul lungomare Gramsci.

Del branco facevano parte anche altri 7 giovani, tre dei quali residenti sulla costa fermana tra il quartiere Casabianca, Lido Tre Archi e il comune di Porto Sant’Elpidio. Il cerchio si è così chiuso intorno ai principali autori di quella notte “brava”, tutti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e colpiti dalla misura di prevenzione predisposta dalla Divisione Anticrimine che impedisce ai destinatari di accedere legalmente all’interno dei locali pubblici, quali pub, bar, ristoranti e discoteche di alcune zone di Porto San Giorgio, nonché di stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi per la durata massima di due anni.