ANCONA – A seguito di approfonditi riscontri sui prodotti trasportati, i funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli e i militari della Guardia di Finanza hanno individuato al porto di Ancona, all’interno di un autoarticolato bulgaro appena sbarcato da una motonave proveniente dalla Grecia, 280 mila mascherine facciali chirurgiche completamente sprovviste della marcatura CE, in violazione dell’articolo 18 del regolamento Ue 2017/746, prontamente sottoposte a sequestro amministrativo.
L’apposizione della marcatura «CE» sui dispositivi di I classe, come le mascherine, è obbligatoria e viene attestata dal produttore per mezzo della dichiarazione di conformità ai requisiti di sicurezza e salute previsti dalle relative disposizioni europee. Ai fini della procedura, è necessaria la registrazione presso il Ministero della Salute sia del fabbricante che del dispositivo.
La marcatura «CE» costituisce, quindi, una certificazione di qualità con la quale il fabbricante, sotto la propria responsabilità e in conseguenza delle opportune verifiche, dichiara che la merce è conforme a tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa.
Tale sistema di garanzia di qualità per il consumatore viene purtroppo spesso aggirato da molteplici aziende produttrici con l’indicazione di un marchio/logo molto simile a quello «CE» originale, volto ad ingannare i consumatori ingenerando l’erronea convinzione di acquistare merce regolare e sicura per la salute.
Alla ditta responsabile dell’immissione in commercio sarà quindi applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 21.400 euro a un massimo di 128.400 euro.