ANCONA – Arquata del Tronto, Force, Montegallo in provincia di Ascoli Piceno, Monte San Pietrangeli e Petritoli a Fermo e Mercatino Conca a Pesaro Urbino: sono sei i comuni marchigiani per i quali è partita una procedura di “rimozione e discriminazione collettiva” poiché nelle giunta appena nominate non sono presenti donne.
La Pec è stata inviata da Paola Petrucci, Consigliera di Parità della Regione Marche, che ha agito sulla base del decreto legislativo del 198 del 2006 e ha fissato il termine del 15 novembre per “per riscontrare con un impegno/percorso di rimozione da concludere improrogabilmente entro il 30 novembre 2021“.
Dopo quella data, nel caso non ci fossero novità, sono a disposizione per due strade per “sanare” la situazione: o la consigliera per le Pari Opportunità impugna l’atto di nomina della nuova giunta al Tar, oppure i comuni entro quattro mesi propongono formalmente un piano per riequilibrare il rapporto di genere nella giunta.
Nel 2017 ad esempio lo stesso tipo di richiamo venne inviato a comuni come Porto San Giorgio, Sant’Elpidio a Mare e Civitanova Marche. Sant’Elpidio a Mare modificò la giunta prima della scadenza, Porto San Giorgio impiegò un po’ più di tempo mentre Civitanova, dopo aver prolungato la decisione, si vide impugnato l’atto al Tar: soltanto il giorno prima dell’udienza venne nominata una donna nella giunta civitanovese ma il dibattimento si tenne comunque e il Comune venne condannato a spendere una somma per organizzare eventi sulla parità di genere e hanno pagato le spese dell’avvocato.
La Legge Del Rio esplicita che nei comuni sopra i 3 mila abitanti almeno il 40% delle cariche da assessore deve essere assegnato a donne: per i comuni al di sotto si fa riferimento a disposizioni del Tuel che impongono comunque la parità di genere.
“Mi spiace costatare che ancora una volta, nella qualità di Consigliera di Parità per la Regione Marche, sono costretta ad intervenire sulla composizione delle Giunte che non rispettano l’equilibrio di genere – scrive Paola Petrucci – Da diversi anni scrivo tempestivamente a Sindache e Sindaci appena nominati ricordando gli obblighi di legge ma, quest’anno, ho voluto fare di più: ho rintracciato tutte le candidate e i candidati al governo dei Comuni che andavano al rinnovo ed ho inviato, anche tramite media, una lettera aperta per ricordare le tematiche di genere andando oltre il basilare rispetto delle regole”
“A questa mia esortazione hanno risposto solo cinque candidati (tutti uomini) di cui solo due successivamente eletti alla carica di Sindaco e che, nella nomina delle Giunte, hanno rispettato l’impegno assunto” conclude.