AGGIORNAMENTO:
In carcere sono finiti Gianluca Baldassarre, 49 anni residente a Chieti, Gjysho Bana, albanese di 38 anni residente a Montesilvano, Manuel Catapano, 36 anni residente a Montesilvano, Andreas D’Onofrio si 25 anni residente a Città S.Angelo, Emiljan Guri albanese di 31 anni residente a San Benedetto del Tronto, Luca Nesci, 31 anni residente a Spoltore, Bujar Perlica, 49 anni, albanese residente a Montesilvano, Edmond Roci, albanese di 45 anni residente a Montesilvano, Aquilino Spinelli, 32 anni residente a Città S. Angelo, Brikeli Ziu, 35 anni albanese residente a Gabicce Mare, Miklovan Ziu, albanese di 42 anni residente a Montesilvano, Armand Veliu, albanese di 34 anni arrestato a Milano. L’indagine, coordinata dal Direzione Distrettuale Antimafia di L’Aquila che ha chiesto e ottenuto dal Gip le misure cautelari, è stata illustrata questa mattina a Chieti nel corso di una conferenza stampa dal comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Alceo Greco, dal comandante del reparto operativo colonnello Pietro D’Imperio e dal comandante del nucleo investigativo, il capitano Placido Abbatantuoni. Iniziata a settembre del 2019, l’inchiesta prende il nome dal rinvenimento di un chilo e mezzo si eroina occultato sulle sponde del fiume Alento a Francavilla al Mare, ed ha portato all’arresto in flagranza di 19 persone per spaccio di stupefacenti e al sequestro di circa 60 chilogrammi di stupefacente fra cocaina ed eroina.
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CHIETI – Olanda e Belgio i Paesi che fungevano da canali di approvvigionamento per un’organizzazione transnazionale, sgominata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Chieti. 12 misure cautelari in carcere e due obblighi di dimora emessi dal GIP del Tribunale dell’Aquila su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Altri arresti sono stati effettuati anche all’estero, in particolare in Germania. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L’attività investigativa parte nel 2019, ma la maxi operazione antidroga è stata effettuata tra il 30 e il 31 ottobre. Una struttura piramidale, in cui sono coinvolte persone di origini albanesi e italiane, che spacciavano droga, in particolare cocaina ed eroina, in Abruzzo e nelle Marche. Coinvolte anche la Regione Emilia Romagna e la Lombardia in passato.
Una volta in Abruzzo la droga veniva depositata, nascosta, nei pressi del fiume Alento, a Francavilla al Mare, dove nel 2019 è stato notato un pescarese con precedenti di polizia. Poi i metodi sono pian piano cambiati nel tempo. Dall’Abruzzo partivano camion o auto di grossa cilindrata per raggiungere le Marche e l’Emilia. Eroina e cocaina venivano trasportate e nascoste in intercapedini dei serbatoi oppure in doppi fondi nei cruscotti.
Sequestrati sessanta chili di cocaina ed eroina. Le indagini proseguono.