Su i contagi nelle Marche, ma per ora nessuna “Zona Gialla”. Vaccini e terza dose: regione tra le ultime in Italia

ANCONA – La crescita del numero dei contagi nella Regione Marche, che quest’oggi ha raggiunto un livello che non si registrava da tempo (252 nuovi positivi) disegna scenari nuovamente inquietanti per l’andamento della pandemia. Come è noto, la Regione Marche, come tutte le altre regioni italiane, si trova nella cosiddetta “zona bianca“, ovvero in un ambito dove le restrizioni anti-covid sono parzialmente limitate a quelle generali previste su tutto il territorio italiano (ad esempio obbligo di mascherina nei luoghi chiusi e green pass).

I parametri per decidere quale “colore” applicare sono sostanzialmente tre:

– una incidenza di attualmente positivi inferiore a 50 ogni 100 mila abitanti.

– un livello di occupazione dei posti di terapia intensiva destinati a malati covid-19 inferiore al 10%.

– un livello di occupazione dei posti letto totali in area medica destinati a malati covid-19 inferiore al 15%.

L’impennata dei contagi degli ultimi giorni stanno facendo registrare il superamento della soglia dei 50 positivi ogni 100 mila abitanti nella regione: oggi l’indice è salito a 58,87. Al limite anche il parametro relativo all’occupazione dei posti di terapia intensiva: i dati della Fondazione Gimbe al 2 novembre indicavano tale indicatore al 9% per la Regione Marche, seconda in Italia dopo il Friuli Venezia Giulia che si trova al 10%.

Un po’ meglio il terzo indicatore, ovvero il tasso di occupazione in area medica: soltanto il 6% dei posti letto disponibili in regione è dedicato ai malati covid-19 a fronte del 15% posto come limite (dati sempre relativi al 2 novembre).

Bolzano (11%), Calabria (10%), Sicilia (8%), Lazio (7%) hanno un livello peggiore rispetto a quello marchigiano.

Anche l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, ha dichiarato che non c’è il pericolo “zona gialla” nella Regione Marche

COSA SUCCEDE IN ZONA GIALLA

Nel caso di passaggio in zona gialla, le mascherine diventano obbligatorie anche nei luoghi all’aperto; chiudono discoteche e sale da ballo. Per gli spettacoli culturali la capienza massima è ridotta al 50%, e il numero massimo di spettatori non può superare i 2.500 all’aperto e i mille al chiuso.

Per gli spettacoli sportivi la capienza viene ridotta al 25% e al massimo possono essere presenti 2.500 per gli impianti all’aperto e mille al chiuso.

CAMPAGNA VACCINALE

Regione, le Marche, dove il tasso di vaccinazione non è particolarmente alto rispetto alla media nazionale. Sempre secondo la Fondazione Gimbe nelle Marche il 76,8% della popolazione ha ricevuto la somministrazione di almeno una dose di vaccino (il 2,2% soltanto la prima dose), dato inferiore alla media nazionale del 78,7%. Soltanto Valle d’Aosta, Campania, Sicilia, Calabria e Provincia di Bolzano hanno fatto peggio (dati al 3 novembre).

Per quanto riguarda inoltre le persone da vaccinare con la terza dose – al momento immunodepressi, operatori socio-sanitari, ricoverati e ospiti in strutture residenziali, over 80 e poi over 70 e 60 – la regione Marche è agli ultimi posti nella classifica delle regioni italiane: soltanto il 10,4% dei marchigiani rientranti nella platea potenziale ha ricevuto la terza dose, contro una media italiana del 31,5% (la Toscana ad esempio è al 99,1% mentre la vicina Umbria al 91,8%). Soltanto Calabria, Puglia, Basilicata e Valle d’Aosta hanno una performance inferiore a quella marchigiana.