ANCONA – Precari di Stato: il NIdiL Cgil lancia l’allarme. Circa 40 lavoratori nelle Marche (su un totale di quasi 300 interinali dislocati nelle pubbliche amministrazioni), rischiano di andare a casa agli inizi del 2022. Si tratta degli interinali in missione presso gli uffici delle Questure, delle Prefetture e delle Commissioni Territoriali delle province.
Dall’informativa del 3 dicembre, a seguito dell’incontro avuto fra le organizzazioni sindacali e il Ministero dell’Interno, emergono prospettive positive ma ancora non rassicuranti e soddisfacenti. Vi è l’impegno da parte del Ministero di effettuare delle proroghe con scadenza a breve termine, legandole alla dilazione dello stato di emergenza, che il Governo si appresterà a varare nei prossimi giorni.
Secondo i sindacati, ciò non è soddisfacente, poiché questi lavoratori svolgono mansioni importanti: si occupano delle pratiche relative all’emersione di lavoro nero, protezione internazionale e permessi di soggiorno. Dunque, svolgono un lavoro davvero indispensabile e prezioso, soprattutto considerando che, il prossimo anno, sono attesi i nuovi flussi migratori che prevedono numeri ancora più elevati ingressi rispetto agli anni precedenti.
“Ecco, perché, – si legge in una nota – è fondamentale che questi lavoratori continuino la loro attività, il cui svolgimento non può essere legato ad un momento emergenziale: si registra infatti una pesante carenza di organico rispetto al fabbisogno reale in queste strutture. Il NIdiL, dal canto suo, ha già incontrato i prefetti di Ancona, Pesaro-Urbino e Macerata ai quali è stata illustrata la questione sollecitando l’intervento degli stessi presso l’esecutivo.
Per questi motivi, il NIdiL Cgil terrà alta l’attenzione su questa questione, sollecitando e promuovendo eventualmente anche ulteriori iniziative per avviare un giusto percorso di stabilizzazione per questi lavoratori.”