Vaccini 5-11 anni, emanata la circolare e nelle Marche tornano 41 medici vaccinatori

ANCONA – Nella tarda serata di ieri, 7 dicembre, il Ministero della Sanità ha emanato la circolare per la vaccinazione dei bambini tra 5 e 11 anni. Si attende ora solo l’ufficialità dell’apertura delle prenotazioni dal 15 dicembre e delle vaccinazioni dal 16. Ma vanno ancora definite anche le sedi per la vaccinazione pediatrica.

“Nello stesso tempo il Commissario Figliuolo ha accordato la prosecuzione del servizio per 41 medici vaccinatori i cui contratti si erano esauriti a ottobre”. Lo fa sapere l’assessore Saltamartini con un post su Facebook.

E già da lunedì della prossima settimana l’Agenzia interinale che si occupa del reclutamento dei medici, potrà mettere a disposizione del Sistema Sanitario Regionale queste importantissime risorse.

“In questo modo potranno essere attenuati i disagi e le code che si sono verificate nei giorni precedenti davanti ai punti vaccinali”  prosegue Saltamartini che torna a consigliare la prenotazione tramite portale di Poste o al numero verde regionale 800.009966.

Continua poi così l’assessore con un post su Facebook:

“E’ molto importante che tutti i cittadini debbano prenotarsi per permettere alle Aziende l’organizzazione ottimale, anche se l’accesso è consentito anche ai non prenotati.

Rispetto ai mesi precedenti, dove la maggior parte delle risorse professionali della sanità erano impiegate nella vaccinazione e nel contact racing, in questa fase si cerca di portare avanti anche le attività preventive e cliniche per moltissime patologie molto gravi come i tumori.

Mettiamoci nei panni di molte persone affette da malattie croniche o gravissime in cui si rischia la vita per valutare che oltre alla vaccinazione (e all’esigenza di eliminare le file) esistono i diritti degli ammalati.

Non per ultimo, nel raccomandare a tutti l’importanza della vaccinazione, si rinnova la sollecitazione a valutare, nel caso di sintomi iniziale da Covid 19, la possibilità di cura con gli anticorpi monoclonali.

La procedura è semplice: il medico di medicina generale o gli Usca devono valutare la condizione clinica della persona e sottoporre la valutazione dell’impiego degli anticorpi monoclonali agli specialisti presenti negli ospedali.

L’infusione si pratica seduti in Ospedale, mediante la somministrazione di 100 ml di soluzione.

In tutti i casi trattati, anche di persone immunodepresse come i trapiantati, gli anticorpi hanno garantito la guarigione.

La cura, non può comunque sostituire la profilassi che si consegue con la vaccinazione”.