“Da San Benedetto parole di una minoranza che offendono anche gli amatriciani”

AMATRICE – Il “caso Pirozzi” svalica oltre Capodacqua e da affare strettamente piceno, tra San Benedetto e Ascoli, raggiunge Amatrice, città dove l’allenatore Sergio Pirozzi è stato sindaco nel difficile periodo del terremoto del 2016.
E la società di calcio locale, la Asd Amatrice, attraverso il suo presidente Tito Capriccioli, interviene con una nota: “Lo striscione e le reazioni della tifoseria della Sambenedettese, giunte dopo la scelta di Sergio Pirozzi come allenatore della squadra di San Benedetto del Tronto, in qualità di presidente dell’Asd Amatrice mi lasciano sgomento”.
“Sergio Pirozzi non ha bisogno di nessuno che prenda le sue parti, la caratura della sua persona è constatata dai fatti e non dalle chiacchiere.
Però oltre al doveroso sostegno umano e professionale verso Sergio Pirozzi, le affermazioni e lo striscione offendono anche la dignità di tutto il popolo amatriciano. Credo che nello sport, le rivalità, seppur esistenti, non possano raggiungere il livello delle offese e delle parole che abbiamo letto” scrive Capriccioli.
“Parole che ledono anche la generosità della tifoseria e della dirigenza dell’Ascoli Calcio, una delle tante società ed ultras di tutta Italia che sono stati vicini sia ad Amatrice che alla nostra società sportiva. Sono altresì convinto che le esternazioni andate in scena a San Benedetto, facciano parte solo di una sparuta minoranza di tifosi; sappiamo bene quanto San Benedetto del Tronto ed Amatrice, siano legate da sempre da un rapporto di frequentazione reciproca. Spero che queste polemiche possano spegnersi senza ulteriori conseguenze e che lo sport possa prevalere” conclude.