di Pier Paolo Flammini
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le parole migliori. E per questo siamo rimasti rammaricati dalla decisione della società di non consentire a Stefano Visi o Sante Alfonsi, allenatori di giornata, di non essere presenti alla nostra trasmissione “Cuore di Calcio”. Perché avrebbero aiutato, e molto, a capire l’attuale situazione della Samb, loro che la vivono da dentro e che – specialmente Visi – in questi anni non si sono mai esposti pubblicamente, dedicandosi ad un lavoro oscuro e umile.
Riproponiamo le loro parole di seguito (un vero e proprio dettato). Qui il video del passaggio da noi ripreso (origine dalla pagina Facebook della Samb).
Passione e ragione: parole da stampare e da mettere in cameretta per ogni tifoso della Samb.
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Sante Alfonsi: il presidente Renzi è sereno, ha tranquillizzato la squadra prima della partita al ristorante. Non è bello che parli di lui adesso che ho allenato. Io da quest’anno, parlo da allenatore della Juniores, è il primo anno che il presidente ci mette la faccia. Ogni volta che ero in tribuna a vedere la partita lui mi chiedeva come andava, se i ragazzi avevano tutto, abbiamo tutto il materiale per fare allenamento, abbiamo un campo per allenare la Juniores, cosa che gli altri anni non avevamo.
Io non mi sento di dire nulla di male, purtroppo la Samb è un treno e i risultati della prima squadra sono quelli più visibili, e andando male la prima squadra qualcuno può pensare che qui alla Samb sia un macello e invece no, non è così anche se i risultati dicono il contrario.
Stefano Visi: quest’anno per tante vicissitudini… a volte qui c’è la problematica che c’è la memoria corta: c’è un responsabile che ha nome e cognome con una capigliatura particolare (l’ex presidente Domenico Serafino, ndr). Perché poi ci si dimentica, e poi chi arriva viene criticato. Qui sono stati fatti dei danni alla Samb, è stata presa in giro una tifoseria e una città. Questa roba qua va ricordata.
Si pensa che basta indossare la maglia della Samb, va in campo e vince. Non funziona così, non è così. In questa categoria qua, ma anche in C, chi incontra la Samb 9 volte su 10 fa la partita della vita. Sono cose che non vanno ricordate.
C’è stata la possibilità con un’asta di prendere la Samb: perché poi tutti si riempiono la bocca con la Samb, ma lavorare nella Samb, tirare avanti la Samb non è una roba facile. Io a 13 anni ero in Curva, ho vissuto delle situazioni bellissime qui, qui ci sono dei picchi di gioia altissimi.
Siamo partiti tardissimo, adesso siamo qua e faremo il massimo fino a mercoledì, vediamo quello che succede, siamo calmi e sereni.
Qualcuno che faceva video e diceva delle verità (sempre Serafino, ndr)… non dimentichiamo la storia del campo. Io le ho vissute tutte insieme ad altri ragazzi.
Tutti hanno sempre voglia di parlare male della Samb… Calma. Io so chi è stato, voi sapete chi è stato e va ricordato. La città e la Samb hanno subito un danno enorme e non è stata questa proprietà.
Poi gli errori si fanno (si riferisce alla mancata iscrizione in C da parte di Renzi per il mancato pagamento dei contributi Inps, ndr), gli errori li fanno i giornalisti, i tecnici, i preparatori: ci sta. Ma non ci dimentichiamo che questo ambaradan qua di giocare in campi che voi sottolineate spesso, un responsabile c’è.