PESCARA – 57 bambini con diagnosi di bronchiolite acuta, quasi equamente distribuiti fra maschi e femmine; sono ricoverati all’Ospedale di Pescara. L’età è inferiore ai tre mesi in due terzi dei casi, con il 7 per cento tra 4 e 6 mesi e il restante 25 per cento maggiore di 6 mesi. L’infezione da Virus respiratorio sinciziale è stata documentata nel 79 per cento dei pazienti ricoverati per bronchiolite.
In ospedale ci sono solo i bimbi in difficoltà: uno su 7 di quelli ricoverati ha potuto fare a meno di un supporto respiratorio; nel 40 per cento dei casi la ossigenoterapia è stata iniziata a “bassi flussi”, che nel 37 per cento dei bambini è poi stato aumentato ad alti flussi per peggioramento del quadro respiratorio; nel 9 per cento dei casi sono stati necessari dall’inizio gli “alti flussi”.
Nessuno dei pazienti con bronchiolite trattati con supporto respiratorio ha sviluppato complicanze, in particolar modo nessuno ha sviluppato pneumotorace, precisa la Asl in una nota. La durata media di ricovero nei pazienti che, durante l’ospedalizzazione, non hanno avuto bisogno di supporto respiratorio è stata quattro giorni e mezzo, mentre nei pazienti con necessità di supporto respiratorio è stata pari al doppio, circa nove giorni.
Alcuni dei pazienti ricoverati in Pediatria hanno mostrato un’insufficienza respiratoria acuta severa nonostante il supporto massimale tramite alti flussi e hanno richiesto assistenza intensiva, nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale di Pescara, diretto dalla Dottoressa Susanna Di Valerio.
Dei 57 bambini ricoverati in Pediatria, in 8 (14 per cento) una parte della cura è stata erogata con trasferimento in terapia intensiva: tutti di età inferiore a tre mesi, più femmine che maschi, nessuno ex-prematuro.
Il 63 per cento dei pazienti trasferiti in terapia intensiva ha ricevuto supporto respiratorio combinato con alti flussi, poi con respirazione assistita. Solo in un paziente si è arrivati alla intubazione per ventilazione meccanica.
Oltre ai pazienti trasferiti dalla pediatria, la Terapia intensiva ha ricevuto e trattato altri 18 bambini in età neonatale. Come per i pazienti trattati solo in Pediatria, nessuno dei pazienti trattati in Terapia Intensiva ha sviluppato complicanze. La durata media di ricovero nei pazienti trasferiti in terapia intensiva è stata di dieci giorni.
Solo in 4 casi, per età e peso superiori, è stato necessario ricorrere alle cure della Unità Operativa Complessa di Rianimazione dell’ospedale, diretta dalla Dottoressa Rosamaria Zocaro.
Da questa esperienza, seguendo le principali raccomandazioni internazionali, la Pediatria ha definito un protocollo interno per la cura del paziente con bronchiolite in questa epidemia.
Soddisfazione è stata espressa dal Direttore Generale della Asl Vincenzo Ciamponi: “L’Ospedale di Pescara sta rispondendo alla minaccia rappresentata dalla epidemia di bronchiolite, più aggressiva del solito, mobilitando l’intera area pediatrica. In particolare la stretta e continua collaborazione con la Terapia intensiva ha permesso di curare al meglio i piccoli lattanti “.