FERMO – Situazione molto complicata all’ospedale Murri di Fermo, con una giornata caratterizzata dalla notizia delle dimissioni del dottor Giorgio Amadio da Direttore del Dipartimento di Area Medica, ma non da primario del Reparto di Malattie Infettive.
Mentre il diretto interessato non ha voluto rilasciare dichiarazioni in proposito, nel primissimo pomeriggio, in un comunicato dell’Area Vasta 4, il Direttore Roberto Grinta ha smentito la notizia delle dimissioni. Intanto si è scatenata una vera e propria bufera politica, con Paolo Nicolai del Pd e il centro sinistra che chiedono le dimissioni di Grinta.
È chiaro il momento di grande difficoltà dell’unico nosocomio della provincia di Fermo che, in questa cosiddetta quarta ondata della pandemia, non riesce a gestire i pazienti covid con l’utenza ordinaria. A fotografarci il quadro è stato il primario del Pronto Soccorso, Alessandro Valentino: “Attualmente i pazienti ricoverati in Malattie in Infettive sono 30, con un reparto al completo, come è al completo la Terapia Intensiva mentre, in Pronto soccorso, sono 8 i casi covid che stiamo curando, sia con la terapia farmacologica che con la ventilazione assistita, che attendono un ricovero. La conversione della Rsa di Sant’Elpidio A Mare in decenza covid post acuzie dovrebbe dare un po’ di respiro al Murri, ma l’emergenza è massima”.
E sul versante degli organici, come dichiarato ieri in una conferenza stampa da tutti i sindacati di categoria, capeggiati da Giuseppe Donati della Cisl, le cose sono destinate a peggiorare. “Da febbraio”, prosegue il dottor Valentino, “nel comparto dell’emergenza-urgenza perderemo ulteriori 3 medici, uno si trasferirà in altra Area Vasta, una dottoressa andrà in Veneto e un’altra ha scelto di fare il medico di medicina generale, quindi al 118 resteranno 10 medici anziché 23 e in Pronto Soccorso solo 3 medici a fronte di un organico che ne prevede 22″.