GROTTAMMARE – Con apposita ordinanza, il sindaco di Grottammare Enrico Piergallini ha vietato i classici “botti di Capodanno” nei giorni del 31 dicembre e del 1° gennaio.
“Divieto su tutto il territorio comunale, nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, nonché in luogo privato laddove possano verificarsi ricadute degli effetti pirotecnici sui luoghi pubblici, dello sparo di petardi, dello scoppio di mortaretti, dell’accensione di botti e prodotti pirotecnici di vario genere e di qualsiasi tipo – anche se di libera vendita – nei giorni 31 dicembre 2021 e 1° gennaio 2022” si legge nell’ordinanza numero 137 pubblicata quest’oggi, 30 dicembre.
Tra le motivazioni del divieto, le considerazioni “che ogni anno, a livello nazionale, si verificano infortuni anche di grave entità, derivanti alle persone, per imprudenza o imperizia, nell’utilizzo di simili prodotti; che conseguenze negative vengono a determinarsi anche a carico degli animali in quanto il fragore di prodotti pirotecnici ad effetto scoppiante oltre ad ingenerare spavento negli animali li porta a perdere il senso dell’orientamento aumentando il rischio di smarrimento degli stessi, determinandone in alcuni casi anche il ferimento o la morte; che possono determinarsi anche danni economici alle cose ed al patrimonio pubblico e privato, soprattutto a causa del rischio di incendio derivante dall’accensione incontrollata di prodotti pirotecnici, anche solo ad effetto illuminante”.
Inoltre vi è “la necessità di limitare comunque il più possibile rumori molesti nell’ambito urbano, anche ai sensi dell’articolo 659 del codice penale (disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone)”.
“Rilevato che, comunque, occorre salvaguardare gli spettacoli pirotecnici autorizzati, realizzati da professionisti secondo i più stretti dettami di sicurezza, in quanto espressione di cultura e arte che sono universalmente apprezzate e che positivamente si ascrivono al bagaglio delle migliori tradizioni popolari; posto che l’Amministrazione Comunale, ritenendo comunque insufficiente e realisticamente non esaustivo
il ricorso ai soli strumenti coercitivi, intende appellarsi soprattutto al senso di responsabilità individuale ed alla sensibilità collettiva, affinché ciascuno sia pienamente consapevole delle implicazioni e delle conseguenze che tale tradizione può avere per la sicurezza propria e degli altri” si legge nell’ordinanza.