Si cambia, ancora una volta. L’ennesimo colpo di scena, in due anni di pandemia, è arrivato dal consiglio dei ministri che si è svolto ieri sera. L’avanzare della variante Omicron e l’andamento preoccupante dei contagi da coronavirus, hanno infatti spinto il Governo a introdurre nuove disposizioni per provare a uscire, una volta per tutte, da un’emergenza che ormai sembra essere senza fine.
La novità principale riguarda l’obbligo di vaccino, fino al 15 giugno, per chi ha già compiuto 50 anni, ad eccezione dei casi di accertato pericolo per la salute, comprovati ovviamente da una documentazione medica. Dal 15 febbraio, poi, per gli over 50 che lavorano nel pubblico e nel privato sarà anche obbligatorio il super green pass. Chi non ottempererà a tale obbligo, comunque, conserverà il posto di lavoro ma non percepirà lo stipendio.
L’accesso ai luoghi di lavoro senza super green pass porterà a una sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro. Tutte le imprese potranno sostituire i lavoratori sospesi perché sprovvisti di certificazione verde rafforzata. La sostituzione sarà valida per dieci giorni, rinnovabile però fino al 31 marzo.
Dal 20 gennaio sempre fino al 31 marzo 2022 sarà necessario il green pass, ma quello base, che si ottiene semplicemente anche tramite tampone, per accedere ai servizi alla persona, come ad esempio il parrucchiere. Dal primo febbraio, invece, il green pass base sarà obbligatorio anche per accedere agli uffici pubblici, i servizi postali, bancari e finanziari, le attività commerciali (fatte salve le farmacie e i supermercati).
Capitolo scuole. Alle elementari, con un solo contagio, la classe resta in presenza con testing di verifica. Ma con due contagi andrà in dad tutta la classe. Alle scuole medie e alle superiori, invece, la didattica a distanza scatterebbe solo al quarto classe in classe, mentre con tre casi solo i vaccinati resterebbero in presenza e andrebbero in dad i non vaccinati.