SAN BENEDETTO – Mille metri cubi di ecoballe di carta e plastica andati a fuoco per due giorni: questo è quanto è bruciato nel vasto incendio che si è sviluppato nella notte tra il 4 e il 5 gennaio all’Italservizi azienda che si occupa di selezione e trattamento dei rifiuti differenziati, nella zona industriale a cavallo tra Porto d’Ascoli e Centobuchi.
Le fiamme, che hanno provocato anche il crollo parziale di uno dei due capannoni sono state spente soltanto ieri pomeriggio grazie all’incessante lavoro di diverse squadre dei vigili del fuoco che si sono alternate notte e giorno per evitare che il rogo coinvolgesse anche le ditte limitrofe. Pericolo fortunatamente scongiurato. Ma non arrivano ancora rassicurazioni sulla qualità dell’aria.
Dopo l’ordinanza precauzionale firmata dal sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo, con il divieto di utilizzare frutta e verdura coltivate nel raggio di due chilometri, ad oggi si attendono ancora i risultati delle analisi dell’Arpam, con particolare attenzione alla presenza nella nube che si è sprigionata di eventuali sostanze tossiche. Nessuna comunicazione è arrivata in Comune e probabilmente ci sarà da aspettare la prossima settimana. In una nota stampa, l’agenzia regionale fa sapere però che i controlli continuano e che il primo sopralluogo è avvenuto il 5 gennaio con le apparecchiature posizionate al vicino Centro Agroalimentare, sottovento rispetto al luogo dell’incendio.
La prima buona notizia è invece che una ulteriore indagine, che non ha evidenziato criticità, è stata dedicata alla presenza di acido cloridrico. Ma anche nella mattinata dell’Epifania il fumo con il suo acre odore ha continuato a invadere la zona sud di San Benedetto, tanto che oltre alle apparecchiature già posizionate è stato disposto l’arrivo di un laboratorio mobile del Centro Regionale; la stazione si trova nei pressi dell’impianto di potabilizzazione della CIIP Spa e anche questo servirà per la determinazione di parametri come PM10, Benzene e idrocarburi. E’ infine previsto l’esame dei dati forniti stazione della Rete regionale di Rilevamento della Qualità dell’Aria che si trova in viale De Gasperi, a circa 5 chilometri di distanza in linea d’aria dal luogo del rogo. Numeri che danno la dimensione della portata dell’incendio che ha causato danni ingenti alla ditta. I vigili del fuoco continuano intanto ad indagare sulle cause, che sembrerebbero accidentali. Le telecamere non hanno inquadrato nessuno, mentre avrebbero catturato la prima fiammella partita da una delle eco balle, forse innescata dall’esplosione di una batteria o di un petardo.