Cacciatore uccide un capriolo e ne occulta il cadavere: denunciato dai Carabinieri Forestali

ASCOLI PICENO – Ucciso, macellato e occultato. I Carabinieri Forestali della Stazione di Acquasanta  Terme, nell’ambito di controlli mirati alla verifica del rispetto delle normative che disciplinano  la caccia in battuta del cinghiale, hanno accertato l’avvenuto abbattimento, e la successiva  macellazione clandestina di un esemplare di un giovane capriolo (Capreolus capreolus), durante una battuta di caccia al cinghiale esercitata nel territorio del Comune di Acquasanta  Terme.  

Grazie ad una paziente attività di appostamento, i militari hanno potuto riscontrare la macellazione del giovane ungulato all’interno della cosiddetta “casa di caccia” di una delle  squadre regolarmente autorizzate al prelievo dei cinghiali mediante braccata. Le carni  appena macellate dell’animale, che erano state occultate nel retro di una baracca, sono state poste sotto sequestro unitamente all’arma utilizzata ed ai resti dell’animale scuoiato. 

Il responsabile dell’accaduto è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della  Repubblica di Ascoli Piceno e dovrà rispondere del reato di “abbattimento, cattura e  detenzione di animali per cui la caccia non è consentita”. 

Infatti è noto che durante le battute di caccia al cinghiale è vietato “abbattere qualsiasi  specie animale diversa dal cinghiale”. Inoltre nella Regione Marche il prelievo del capriolo è  consentito soltanto nella forma del “controllo selettivo”, attività disciplinata da specifiche  disposizioni normative che prevedono, tra le altre cose, il possesso di specifica abilitazione  da parte degli operatori e consentono tale attività solo in determinati periodi dell’anno. 

La condotta illecita accertata, oltre a prevedere sanzioni previste dal codice penale, determina anche l’applicazione delle sanzioni disciplinari a carico sia del singolo componente della squadra di caccia resosi responsabile dell’illecito, che dei componenti  dell’intera squadra di caccia, così come riportato nel “Disciplinare venatorio regionale per il  prelievo del cinghiale in forma collettiva s.v. 2021/2022”  

L’azione di vigilanza controllo dei Carabinieri Forestale nei confronti delle squadre di caccia  al cinghiale non si limita tuttavia al contrasto del bracconaggio, ma risulta incentrato anche alla verifica del rispetto delle norme venatorie e di sicurezza connesse con l’esercizio delle  battute di caccia, teatro, troppe volte, di incidenti anche mortali.

Tra gli accertamenti più  ricorrenti figurano la verifica del corretto uso degli indumenti ad alta visibilità e del rispetto  delle distanze da abitazioni e strade da parte dei cacciatori.