ASCOLI PICENO – Sospettati di aver ottenuto il falso green pass, ora sono in difficoltà per vaccinarsi. A seguito dell’inchiesta della Procura di Ascoli che, lo scorso 4 gennaio, ha portato all’arresto del dottor Giuseppe Rossi perché ritenuto responsabile di aver rilasciato le certificazioni verdi senza inoculare i vaccini, anche le 72 persone che ne avrebbero tratto vantaggio sono finite iscritte sul registro degli indagati. Di conseguenza, la Procura di Ascoli ha chiesto ed ottenuto il sequestro del green pass e la disattivazione del loro Qr code.
Con l’entrata in vigore a partire dal prossimo 15 febbraio dell’obbligo vaccinale per gli over 50 e dall’ulteriore stretta imposta dal governo per l’accesso ai servizi e sui posti di lavoro, molti di loro hanno ora deciso di vaccinarsi. Ma stanno trovando delle serie difficoltà per poterlo fare. Il loro nominativo, infatti, risulta già inserito nel registro telematico dei vaccinati dopo che il dottor Rossi aveva certificato l’avvenuta somministrazione della prima e della seconda dose.
Ma dovendo, loro, iniziare da capo l’iter vaccinale, si ritrovano in una fase di stallo. Per poter risolvere il problema, sono costretti ad a affrontare una procedura particolarmente complessa che prevede la richiesta formale al servizio di igiene e sanità pubblica della cancellazione del proprio nominativo dal registro telematico. Nel frattempo, il tempo passa e con esso aumentano le difficoltà da risolvere nella quotidianità: dal poter andare al lavoro, entrare nei bar o andare in palestra. Un effetto boomerang con cui ora sono costretti a dover fare i conti.