PESCARA – Resti umani sono stati rinvenuti al cimitero di Colle Madonna, a Pescara, durante i lavori di consolidamento. A trovare le ossa tecnici e operai, dopo aver abbattuto un muro dove prima esisteva una porta d’accesso ai tunnel, alla presenza del custode del camposanto. Si tratta di resti di persone decedute approssimativamente negli anni ’60 e ’70 e quindi accatastati lì probabilmente nel decennio successivo, in violazione delle norme di legge.
L’impresa che sta eseguendo le opere di consolidamento presso l’ala orientale del vecchio cimitero ha immediatamente informato la società di gestione Ambiente Spa e, di conseguenza, il Comune. La vicenda è stata al centro di una videoconferenza stampa, che si è tenuta questa mattina e alla quale hanno partecipato il sindaco Carlo Masci, l’assessore Mariarita Paoni Saccone, il presidente e il direttore generale di Ambiente Spa, Massimo Papa e Massimo Del Bianco.
“Compito del sindaco e dell’amministrazione”, ha detto Carlo Masci, “ è stato quello di investire del caso la Asl e la Procura della Repubblica, cui spettano le conclusioni sul caso. Sappiamo che l’azienda sanitaria ha già eseguito un sopralluogo e quindi ritengo che riceveremo precise indicazioni sul da farsi”. Il presidente di Ambiente, Massimo Papa, ha tenuto a sottolineare come “siano stati applicati i disposti del DPR 285/90 e quindi come abbiano avvisato tempestivamente il Comune.
Nei due spazi interessati sono state trovate 400 cassette di zinco e 150 buste contenenti ossa. Massimo Del Bianco ha aggiunto che “è stata fatta una prima analisi dei registri sulla base dei nominativi indicati sulle cassette. In genere i resti vengono condotti nell’ossario e solo a quel punto perdono la loro identità. In questo caso ciò evidentemente non è avvenuto”.