Depuratori “sotto processo”: in Tribunale gli impianti di Castel di Lama e Offida

Nella foto, acque scure del Tesino a causa degli scarichi 

CASTEL DI LAMA – Due vicende che si trascinano da anni e che hanno per protagonisti due depuratori, rispettivamente a Villa Sant’Antonio di Castel di Lama (depuratore di Campolungo, in territorio di Ascoli Piceno) e Santa Maria Goretti di Offida.

Da una parte cattivi odori che ammorbano i residenti, dall’altra scarichi che abbiamo avuto modo di testimoniare con i nostri servizi video.

Le due vicende avranno a breve l’occasione di essere chiarite attraverso due distinti processi, seguiti a due denunce separate, ma che per coincidenza inizieranno a soli tre giorni di distanza l’uno dall’altro: il 15 febbraio il processo per il depuratore a Villa Sant’Antonio, il 18 per Santa Maria Goretti.

Se per la questione offidana gli atti scatenanti sono state le denunce del consigliere di opposizione Eliano D’Angelo – ma sulla questione si sta muovendo anche il Ministero dell’Ambiente – per quanto riguarda Villa Sant’Antonio la richiesta deriva da circa 210 parti civili, rappresentanti cittadini e comitati. In realtà si era già svolto un processo, ma il ricorso della Procura alla Cassazione è stato dichiarato inammissibile: il primo grado si è concluso semplicemente con una oblazione – pagamento di 103 euro per gli imputati.

A Castel di Lama il depuratore è di proprietà del Piceno Consind e gestito da Picena Depur; stessa società che gestisce anche il depuratore comunale offidano, per il quale tuttavia è stato chiamato davanti al giudice anche la Ciip Spa, oltre che i referenti della stessa Picena Depur.