“Atti sul Riviera delle Palme, si fa fatica a ritenerli divulgabili, c’è un procedimento giudiziario in corso”

Stadio Riviera delle Palme

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il centrodestra si oppone alla “desecretazione” degli atti della commissione istituita, durante il mandato Piunti, in merito ai fatti relativi alla realizzazione del nuovo prato ibrido-naturale allo stadio Riviera delle Palme.

Prato realizzato durante la presidenza di Domenico Serafino ma senza la necessaria fidejussione a garanzia, e per i quali la ditta Powergrass Srl ha chiamato in giudizio il Comune di San Benedetto per la quota non pagata, pari a 466 mila euro.

“In riferimento alla mozione consiliare prevista all’ordine del giorno del Consiglio comunale di sabato 12 febbraio, va sottolineato come nella vicenda richiamata dalla stessa in riferimento ad atti riguardanti la nota vicenda dei lavori presso lo stadio Riviera delle Palme, non possano essere sottaciuti profili di privacy che interessano comportamenti di funzionari pubblici e di aziende private che si fa fatica a ritenere divulgabili” scrivono Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.

“Poi la pendenza di un procedimento avanti l’autorità giudiziaria milita in senso contrario alla libera ostensione di atti ai quali, tra l’altro, ciascun consigliere comunale ha piena libertà di accedere. E non tanto per il Comune, quanto piuttosto per il diritto alla riservatezza “di gruppi e imprese” che necessariamente va tutelato” continuano.

“Certo è che, se ci sono consiglieri comunali che ritengono di assumersi in proprio la libertà di desecretare gli atti, sono in diritto di farlo assumendosene i rischi e ovviamente ogni responsabilità nei confronti dei terzi che potrebbero ritenersi lesi (non si capisce se i tre partiti ritengono loro stessi di ritenersi parte lesa, o se parlano per altri, ndr)” si legge.

“Nella mozione che porta la firma del consigliere proponente Luciana Barlocci della lista civica “Libera”, la parte in cui dice che questo Comune è chiamato a risponderne avanti l’autorità giudiziaria e perciò gli atti devono essere resi pubblici, è palesemente contraddittoria, perché è proprio la pendenza giudiziaria che imporrebbe semmai la mancata pubblicità degli atti” scrive il centrodestra.

“In conclusione non si può non cogliere come la lista civica “Libera”, con questa iniziativa della Barlocci, in sostanza sconfessi il proprio assessore di riferimento Bruno Gabrielli che, da presidente della commissione d’indagine, all’epoca dei fatti rimarcò la necessità di svolgere le riunioni in modalità riservata” concludono.