PESARO – Alle 20 le luci del palazzo Comunale di Pesaro e di piazza del Popolo si sono spente questa sera. Per trenta minuti i due simboli cittadini sono stati oscurati.
A Pesaro così come in diverse altre città marchigiane. Comuni che hanno aderito all’iniziativa promossa dall’Anci “Luci Spente nei Comuni”, con lo scopo di sensibilizzare e spingere il Governo a fare qualcosa di concreto contro l’impatto della crisi energetica sui costi di gestione delle famiglie, delle imprese, delle grandi strutture pubbliche e sui bilanci delle amministrazioni. “Sono settimane che lanciamo questo allarme del tutto sottovalutato – dice il sindaco di Pesaro Matteo Ricci – L’impatto dell’inflazione è su tutta la società e giustamente il Governo si sta preoccupando di dare risorse per imprese e famiglie che non riescono a pagare le bollette.
Ma l’impatto è tremendo anche sui bilanci comunali e provinciali. Non solo la questione energetica legata a luce, calore, che riguarda i beni comunali, uffici, scuole, asili, biblioteche, musei, piscine. Ma oltre a questo c’è anche la ricaduta sui contratti e sulle convenzioni. Molti dei servizi sono esternalizzati e nelle gare che si fanno c’è l’adeguamento Istat. Un aumento nel 2022 del 4% sui contratti dei Comuni fa saltare i bilanci comunali.
È evidente che serve un fondo ristori straordinario per questo. L’iniziativa cerca attraverso lo spegnimento di luoghi simbolo e monumenti di accendere un riflettore su questo problema emergenziale. Speriamo che il Governo riesca nel giro di breve tempo a darci una risposta concreta”.