Sgarbi e Carriera lanciano il nuovo partito: “Io Apro al Rinnovamento”

PESARO E’ arrivato nel centro storico di Pesaro poco dopo le 21,30 ieri sera l’onorevole Vittorio Sgarbi. Insieme a lui, il leader di Io Apro Umberto Carriera e altri esponenti del movimento. Davanti al ristorante La Macelleria, il critico d’arte e il ristoratore hanno parlato con i giornalisti della nascita del nuovo partito “Io Apro al Rinascimento”, con il quale intendono presentarsi alle prossime elezioni politiche del 2023, senza entrare troppo nel dettaglio, ma anticipando che il prossimo 25 febbraio si terrà un’assemblea a Roma. “Avevamo ragione noi – esordisce il parlamentare – Era illegittimo chiudere, ha fatto bene Carriera, futuro sindaco di Pesaro, a dire io tengo aperto, perchè era una cosa civile. Matteo Ricci dovrebbe scusarsi, perchè era sicuro di essere da parte della ragione nel sostenere le chiusure e il coprifuoco. Non so se avremo la forza di esprimere un premier, ma prenderemo molti voti. Carriera è stato coraggioso, è diventato un simbolo, Io apro non vuol dire solo aprire i ristoranti, apro alla volontà di risolvere i problemi. Il partito è una nebulosa che si sta organizzando, il 25 febbraio faremo un’assemblea a Roma, a metà marzo l’incontro con gli altri leader”. Carriera ha commentato la sentenza del Tribunale di Pesaro, che ha accolto il suo ricorso contro l’ordinanza della prefettura di chiusura per 20 giorni di uno dei suoi locali, che Carriera aveva lasciato aperto. “Il tempo è galantuomo, il tribunale ci ha dato ragione – ha detto il ristoratore pesarese – ci riprendiamo tutto con gli interessi. Vogliamo riportare la gente e i giovani al voto, alle ultime amministrative il 52% degli italiani non ha votato. Le persone sapranno scegliere chi ha combattuto e resistito negli ultimi due anni”. I due sono poi entrati per la cena a La Macelleria insieme a diversi commensali. C’è un latro procedimento in corso che riguarda Carriera, indagato per simulazione di reato rispetto alle presunte minacce al figlio, rilanciate sui canali social del ristoratore. Per l’accusa quelle minacce sarebbero inventate perchè partite dall’account di uno dei suoi ristoranti suo ristoranti. Carriera smentisce dicendo che un suo collaboratore avrebbe avuto accesso alla password e fatto partire quelle frasi.