FERMO – ‘Questo non è un incidente di percorso. Abolire PCTO’, ovvero i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Sarà questo con tutta probabilità uno degli striscioni che gli studenti esporranno venerdì 18 febbraio durante la manifestazione regionale che si terrà alle 9 in piazza del Popolo a Fermo, il giorno dopo i funerali di Giuseppe Lenoci.
L’annuncio arriva in una nota Studenti e Studentesse in Lotta: “C’era un furgone, un ragazzo di 16 anni che stava facendo uno stage e un sistema che educa allo sfruttamento come unico modello di sviluppo. Lunedì sera il furgone ha avuto un incidente, il ragazzo di 16 anni è morto, il sistema è ancora lì . Per l’azienda il furgone è una perdita da mettere a bilancio, per i media la morte di uno studente obbligato a lavorare a 16 anni è una fatalità, per il sistema tutto questo è solo un errore di percorso”.
“In meno di un mese, 2 morti per quello che definiscono ‘un momento di crescita’ per noi studenti, dopo la morte di Lorenzo a Udine, la tragedia si ripete nel nostro territorio con Giuseppe” seguitano Studenti e Studentesse in Lotta, attaccando il ministro dell’Istruzione e quello del Lavoro: “la scuola ha bisogno di un tempestivo cambio di rotta e non di parlare di sicurezza sul lavoro, un argomento che non dovrebbe neanche sfiorare il corpo studentesco” si legge nella nota.
“Luoghi di lavoro dove da anni veniamo mandati, oltre a non insegnarci niente di quello che viene sbandierato dalle istituzioni, rappresentano un futuro di cui non vogliamo fare parte – insistono -. Il mondo del lavoro di oggi è contratti precari, lavoro in nero e sfruttamento dilagante. Noi siamo studenti, prima che lavoratori, e questo riguarda anche chi frequenta istituti professionali. Noi dobbiamo imparare a conoscerci, prima di pensare al lavoro, e se dovessimo essere costretti a lavorare, pretendiamo di ricevere un adeguato compenso. Non tollereremo altre chiacchiere e inutile clamore: i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento)vanno aboliti, non riformati. Dobbiamo essere noi a scegliere per il nostro futuro, in maniera consapevole – è la conclusione -; non possiamo permettere che siano altri a decidere, tanto meno dei parlamentari, troppo impegnati ad azzuffarsi e prendersi gioco delle nostre richieste. Vogliamo quello che ci spetta: ricevere una formazione tale da poter determinare il nostro presente e reinventare il nostro futuro!”.