Un viaggio della speranza di oltre 2.700 chilometri, con quattro minori e un cagnolino, diretti dall’Ucraina a Comunanza. Sasha, mamma-coraggio di 38 anni è partita da Karkhiv questa mattina alle 10, dopo il missile che ha distrutto il palazzo del Governo e bloccato il pullman umanitario sul quale era pronta a salire con i suoi due figli e altri due minorenni affidatigli da una coppia di amici.
In sei ore, lei con Cristina, Marina, Ivanna, Stefano e il loro amico a quattro zampe Martin, hanno percorso 170 chilometri a bordo della propria auto, passando per strade di campagna in direzione Moldavia, ai cui confini si registrano da giorni code chilometriche.
Per passare la notte hanno trovato riparo in un ostello ad Oleksandra, e alle prime luci del giorno si rimetteranno in strada, cercando in tutti i modi di schivare i bombardamenti russi.
In Moldavia ad attenderli ci sarà l’artista sambenedettese Vinicio Jaime Vallorani, che si è imbarcato sul primo volo per raggiungerli. Sarà lui poi a guidarli fino al Piceno, in un luogo sicuro: una casa a Comunanza. Una delle tante belle storie di solidarietà nell’orrore della guerra. A dargli ospitalità l’associazione culturale Vidacilius, che ha coordinato tutta l’operazione umanitaria e che vede tra i suoi motori pulsanti l’antropologo Giacomo Recchioni, direttore del museo Vidacilius a Grottammare.