In tutto sono 4 gli indagati dalla Procura. Stimato dalla GdF danno erariale per quasi 200mila euro
Intascavano soldi per compiere atti d’ufficio a vantaggio del privato e per perfezionare forniture di beni a servizi da parte di una società in favore della Provincia di Ascoli Piceno.
Si chiama corruzione l’ipotesi di reato formulata dalla procura di Ascoli insieme a quella di abuso d’ufficio nei confronti di due dipendenti dell’Ente. Lui un funzionario pubblico già sospeso dallo stipendio, lei destinata ad altro incarico, sono finiti al centro dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Ascoli Piceno. In tutto 4 gli indagati tra cui una società esterna.
La Guardia di Finanza di Ascoli ha dato esecuzione nell’ambito dell’operazione denominata “Do ut des” al sequestro preventivo richiesto dal procuratore della repubblica Umberto Monti e disposto dal Gip per complessivi 13mila euro nei confronti dei due dipendenti e di un privato, somme ritenute corrispondenti al “prezzo” delle presunte mazzette cedute e intascate.
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza ha inoltre evidenziato profili di responsabilità contabile su un danno erariale per oltre 195mila euro che la procura ha segnalato alla Corte dei Conti. Una indagine che fa tremare Palazzo San Filippo. Una provincia già fortemente scossa dalla maxi inchiesta dei rifiuti Geta che ha visto l’iscrizione nel registro degli indagati di nomi di spicco della politica locale e regionale. Anche su questo fronte bisognerà comunque attendere la chiusura delle indagini per capire quali saranno i risvolti giudiziari e le ripercussioni sull’Ente.