ANCONA – Personale della Polizia di Stato ha eseguito nei confronti di un sessantenne anconetano, la misura cautelare degli arresti domiciliari sostituendola al divieto di avvicinamento alla ex moglie e ai figli, al quale l’uomo era già sottoposto, per i reati di maltrattamenti e lesioni.
Il provvedimento cautelare scaturisce dai maltrattamenti e dalle aggressioni verbali e, talvolta fisiche, di cui l’uomo è ritenuto responsabile sin dal 2006, dopo la richiesta di separazione dalla moglie.
Dopo essere stato sottoposto nel maggio 2021 alla misura cautelare del divieto di avvicinamento a tutela dei componenti della sua famiglia, l’indagato avrebbe perseverato nei suoi comportamenti persecutori.
A fronte di ciò, il 25 ottobre dello scorso anno, il Tribunale di Ancona condannava l’imputato alla reclusione di due anni e sei mesi, confermando nel contempo la misura cautelare del divieto di avvicinamento al quale era già sottoposto. Tuttavia, la Procura Generale della Repubblica di Ancona, esaminata la documentazione dalla quale risultava che l’imputato continuava nella sua azione persecutoria nei confronti della sua ex moglie, richiedeva l’aggravamento della misura cautelare.
La Corte di Appello di Ancona, con sentenza del 17 marzo 2022, ha disposto a suo carico l’aggravamento della misura cautelare, sostituendola con quella più afflittiva degli arresti domiciliari, ritenendo la misura in corso non adeguata a contenere il pericolo di reiterazione di comportamenti analoghi.