ASCOLI PICENO – Rischiano dai 2 ai 5 anni di carcere i due amministratori del fermano che stando a quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza di Ascoli PIceno dall’Italia gestivano tutta la fabbricazione e la vendita di calzature di un’azienda rumena per usufruire dei vantaggi a livello fiscale di quello Stato ed eludendo il pagamento delle imposte previste dalla normativa italiana. Con veri e propri “schermi” giuridici avrebbero accumulato un reddito imponibile non dichiarato per oltre 114 milioni di euro e un’imposta evasa di oltre 29 milioni di euro. Al centro dell’operazione denominata “Vento dell’est condotta dalle Fiamme Gialle è finita una complessa ragnatela di società di diritto rumeno ma di fatto amministrate e gestite dal un nucleo famigliare del fermano. L’azienda si occupava del ciclo produttivo di calzature mediante l’interposizione di una Fondazione non avente scopo di lucro, delocalizzata in Romania per sfruttare secondo i finanzieri illecitamente i vantaggi derivanti dal minor costo di manodopera e dalla minore tassazione applicata in quello Stato. Grazie per all’utilizzo di nuove tecnologie informatiche per la tracciabilità ed il controllo delle transazioni i finanzieri hanno evidenziato una serie di indizi gravi, precisi e concordanti sul fatto che la società veniva gestita dall’Italia sotto il profilo contabile, finanziario e decisionale. I due amministratori denunciati dalla Guardia di Finanza per frode internazionale sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa della conclusione delle indagini preliminari