È il giorno dei periti, quello di oggi al tribunale di Macerata dove è ripreso il processo a Leopoldo Wick, l’infermiere della Rsa di Offida accusato di aver ucciso otto ospiti della struttura e del tentato omicidio di altri quattro anziani.
L’accertamento medico legale disposto dal presidente della corte d’assise, Roberto Evangelisti, rappresenta il fulcro del processo per accertare se esiste il nesso di causalità tra la somministrazione dei farmaci e l’avvenuto decesso degli ospiti della casa di riposo.
Questo è quello che il giudice ha chiesto di accertare ai tre professori dell’università di Pisa: la direttrice del dipartimento di medicina legale, Elisabetta Turillazzi; il farmacologo forense Silvio Chiericoni e il farmacologo clinico Antonello Di Paolo.
Al centro del dibattimento in aula la relazione di quasi 500 pagine depositata dai tre consulenti tecnici d’ufficio in cui viene analizzato lo stato clinico di ciascuno delle otto persone defunte, le patologie, i piani terapeutici e i farmaci prescritti.
Da quanto emerge, i periti sarebbero giunti alla conclusione che nella maggioranza dei casi analizzati ci sia la probabilità che le intossicazioni rilevate dai campioni prelevati o l’inappropriata somministrazione di farmaci, in qualche caso non presenti nei piani terapeutici, possano aver avuto una qualche correlazione con il decesso. Conclusioni che sono state al centro del dibattimento in aula con i difensori di Wick, gli avvocati Francesco Voltattorni e Tommaso Pietropaolo.