Sconfitta indigeribile ma da superare senza drammi. Prova di maturità per tutti

Di Pier Paolo Flammini

SAN BENDETTO DEL TRONTO – “Dopo 13 risultati utili contestano per una sconfitta?”: si stupivano, alcuni cronisti locali, per il fatto che i 100 tifosi sambenedettesi giunti a Castelnuovo fischiassero (seppur senza troppa cattiveria) i giocatori sconfitti a fine partita. Ma, con tutto il rispetto, per la Samb una sconfitta a Castelnuovo – come a Matese, o Vastogirardi, e via elencando – rappresenterà sempre una cocente delusione.

“Abbiamo fatto schifo e chiediamo scusa” è stato il lapidario primo commento di mister Sante Alfonsi. La sconfitta arriva nel giorno di una incredibile giornata in tutto il girone: perdono tutte le prime contro le ultime, ad eccezione della Recanatese che pareggia a Vasto: proprio la Vastese, col Notaresco, si contende l’ultimo posto play off.

Così la classifica si è fatta cortissima, con la zona play out salita a quota 45, e di contro quella play off scesa (a quanto?). Nel mezzo la Samb ha da recuperare, il 20 aprile, la gara con la Vastogirardi, in casa. Formazione anch’essa in corsissima per i play off: stessi punti della Samb con quattro gare da recuperare, ieri vittoriosa 3-1 contro la quarta forza di campionato, il Fiuggi.

Il campionato della Samb si deciderà nelle prossime due gare: il 20, appunto, e il 24 con il Notaresco. Sempre al Riviera: particolare non da poco. Poi si tornerà ancora al Riviera, l’8 maggio, col Montegiorgio.

Infatti se le gestioni Donati e Antonioli mostrarono una grande sofferenza esterna (6 sconfitte), Visi-Alfonsi hanno migliorato il rendimento ma senza riuscire a cambiare del tutto l’inerzia dei rossoblù: sulla carta ci sono i tre punti col Porto d’Ascoli, ma al Riviera, e inoltre quelli con l’ultima in classifica, l’Aurora Alto Casertano (prima di Natale, senza gli arrivi di gennaio) e la prima, la Recanatese, con un solo tiro in porta. Per il resto tanti pareggi, con diverse recriminazioni (a Chieti raggiunti nel finale dopo l’ennesimo gol annullato – e anche ieri un altro molto dubbio… – a Castelfidardo con gol annullati sempre a Fall).

L’ambiente sambenedettese deve anche imparare a gestire queste sconfitte: capirne le motivazioni e ripartire con serenità. Relativa, perché una sconfitta con la Vastogirardi costringerebbe a pensare ad evitare i play out; ma una vittoria rilancerebbe in chiave play off, che sarebbero ad un solo punto. Play off importanti perché potrebbero essere il trampolino di lancio verso una sorta di riammissione del club in Serie C: usiamo questo termine improprio a proposito, ma ne parleremo poi.

La Samb, con tutta evidenza, soffre i campi stretti della Serie D. La partita di Castelnuovo infatti si divide in due parti: in parità numerica, tante occasioni da una parte e dall’altra (ad evidenziare una difficoltà difensiva specie sugli esterni, già ravvisata nelle ultime partite). In 11 contro 10, dopo una buona sfuriata alla fine del primo tempo (con gol annullato da rivedere), mister Di Fabio ha compattato i suoi dentro l’area di rigore, rinunciando alla fase offensiva.

Così anche il tentativo di Alfonsi di aprire il gioco con Di Domenicantonio e Lisi sugli esterni in un 4-2-4 è andato a vuoto (DiDo, che doveva farsi perdonare la maxi squalifica, era l’uomo giusto ma non ha mai saltato l’uomo, per l’eccessiva densità di avversari anche sulla fascia). I cambi sono stati ancora una volta tutti giusti, forse qualcuno poteva essere anticipato, ma solo l’ingresso di Ferri Marini e Frulla hanno portato forze fresche.

Il Castelnuovo ha avuto la bravura e la fortuna di segnare nell’unica volta, dal trentesimo del primo tempo, in cui la palla è arrivata nell’area di rigore rossoblù. Un elemento da non sottovalutare nell’analisi dell’incontro.

Soluzioni? Calma e sangue freddo. La maturità di un club, di una tifoseria, dei due tecnici anche loro novizi e di una squadra comunque ricostruita a gennaio con tutte le difficoltà che comporta, si vedrà in questo momento.

A nostro parere l’ipotesi di una difesa a tre con l’inserimento di Pica e un centrocampo a cinque con Alboni e Lorenzoni esterni e Lisi mezzala non sarebbe da scartare, anche perché probabilmente offrirebbe maggiori possibilità di cambi in corso. Ma queste sono valutazioni che devono fare gli allenatori, ben sapendo che un cambio a questo punto della stagione potrebbe essere rischioso.

Servono 9 punti in tre partite, tutte al Riviera. A quel punto ci si giocherebbero le ultime tre gare di campionato per provare a centrare l’obiettivo. Altrimenti, si guardi alla sentenza del Tar del 17 maggio e poi alla vera ricostruzione, che avverrà nell’anno del centenario.