Si facevano comunicare, anche via whastapp, i dati e con quelli redigevano una falsa certificazione verde. Un green pass base con il quale si poteva girare senza, effettivamente, sottoporsi al tampone. Con questa accusa è finito ai domiciliari il farmacista di Appignano del Tronto, Alberto Angelini, 41 anni. Ad arrestarlo, sabato mattina, sono stati i carabinieri di Ascoli a seguito delle indagini coordinate dal pm Annalisa Giusti. L’accusa nei confronti del farmacista è quella di falsità ideologica. Per la Procura di Ascoli avrebbe rilasciato “green pass” senza eseguire realmente i test. Con lui sono finite nell’occhio degli inquirenti anche due sue collaboratrici che avrebbero, in un paio di occasioni, concesso la certificazione verde pur sapendo che le persone in questione non si erano sottoposte a tampone. Farmacista e collaboratrici sono indagate per falso ideologico così come altre 15 persone iscritte nel registro degli indagati per aver chiesto ed ottenuto i falsi green pass. Un’inchiesta che è un filone di quella condotta nei riguardi del medico di base Giuseppe Rossi. Da un’intercettazione emerse che una donna, non ricevendo il green pass da Rossi, diceva di volersi rivolgere alla farmacia di Appignano. La donna, che pare sia titolare di un bar ad Ascoli, sarebbe stata ascoltata dagli inquirenti e da qui è partita la seconda indagine. A finire sotto inchiesta anche un noto professionista ascolano che opera sempre in ambito sanitario. Nei prossimi giorni il dottor Angelini si presenterà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.