Ha celebrato messa e sta bene don Francesco Grassi, il parroco della basilica dei Santi Cesidio e Rufino a Trasacco ferito in chiesa a coltellate nel pomeriggio di giovedì, che ha perdonato Luigi Cellini, suo presunto aggressore e ora vuole ricominciare a fare una vita normale dopo un’episodio che ha scosso l’intera comunità marsicana. Proverà ad ottenere la scarcerazione di Cellini il suo avvocato Antonio Milo, dopo l’interrogatorio e l’udienza di convalida del tribunale di Avezzano davanti al Gip Daria Lombardi. Obiettivo del legale del pensionato, smontare la tesi della premeditazione. Potrebbe essere stato infatti un agguato premeditato quello compiuto dal 77enne pensionato abruzzese , almeno stando a quanto è trapelato dai primi elementi che arrivano dalla ricostruzione dei carabinieri, che hanno rimesso una relazione al procuratore Maurizio Maria Cerrato, che guida l’inchiesta per tentato omicidio. L’uomo, nell’immediatezza dell’arresto e anche prima di essere trasferito nel carcere di Lanciano, avrebbe continuato a ripetere di «voler uccidere» il sacerdote. Da qui la decisione di portarlo nella casa circondariale di Lanciano, nonostante fosse incensurato e l’età avanzata. Quando i carabinieri sono arrivati nella sua abitazione, avrebbe riferito di essere stato «guidato dal diavolo». Il movente potrebbe essere collegato alla sua mancata rielezione nella Confraternita della Madonna di Candelecchia, della quale, in passato, il pensionato è stato vice priore. Potrebbe essere stata questa esclusione ad offuscare la mente del 77enne, da tutti conosciuto come tranquillo e persona per bene. Chiave del giallo il coltello che il pensionato avrebbe portato con sè al momento dell’aggressione.