CHIETI – Una discesa sensibile nella prescrizione di tamponi molecolari e un numero di contagi che resta stabilmente alto: questa la fotografia della situazione epidemiologica in provincia di Chieti scattata dal Dipartimento Prevenzione della Asl. I dati sono contenuti nell’ultimo report, che parla di 5.510 casi Covid attivi alla data del 15 maggio, di cui 5.428 a domicilio e 82 ricoverati in ospedale, che esprimono una media di 714 casi ogni 100 mila abitanti.
Si conferma, dunque, il timore manifestato qualche giorno fa dal Direttore generale della Asl Thomas Schael circa la possibile correlazione tra il numero dei contagi ancora alto e l’utilizzo massiccio di test fai-da-te di dubbia provenienza, e altrettanto dubbia affidabilità, che attestando false negatività di fatto alimentano la circolazione virale.
Al fine di dare un contributo concreto all’accertamento dei nuovi casi di infezione, e conseguente isolamento, la Asl Lanciano Vasto Chieti offre ai cittadini, residenti e turisti, la possibilità di sottoporsi a test antigenici gratuiti presso gli hub vaccinali di Lanciano e Chieti, a partire da domani (mercoledì 18 maggio) e fino al 30, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00. Per avere accesso ai tamponi, eseguiti dal personale sanitario, basterà presentarsi con la prescrizione del medico di medicina generale o del pediatra oppure portando con sé il kit per il fai-da-te acquistato su internet e canali non afferenti alle farmacie convenzionate. In commercio, infatti, si trovano tipi diversi, ma solo quelli venduti in farmacia sono garantiti dal Ministero della Salute, perciò è necessario fare attenzione a quale prodotto acquistare.
“Un punto cruciale nella possibile origine di risultati falsi negativi generati dai tamponi “fai da te” è anche legato alla modalità di prelievo”, sottolinea Liborio Stuppia, Direttore del Laboratorio di Genetica Molecolare – diagnosi Covid-19 dell’Università D’Annunzio.
“Infatti, laddove il tampone non venga effettuato con la dovuta perizia, è possibile avere un risultato negativo semplicemente perché nel campione analizzato non ci sono abbastanza molecole virali. Questo andrebbe a generare una quota extra di falsi negativi che andrebbe a sommarsi ai limiti intrinseci del test antigenico, che non sempre identifica le infezioni nelle fasi iniziali e finali”.