Condannato per diffamazione social Agostino Cicciarello, 50 anni, di Pesaro, che insultò il sindaco Matteo Ricci su facebook, dandogli del “codardo” durante la prima ondata pandemica, sostenendo che avesse sottovalutato il pericolo.
La sentenza è stata promulgata dal giudice monocratico di Pesaro Andrea Piersantelli. Ricci, coordinatore dei sindaci Pd, diede mandato all’ufficio legale del Comune di procedere, come ente, contro il 50enne ma anche nei confronti di tanti altri che sui social si scatenarono con apprezzamenti di varia natura contro di lui. Il processo a carico di Cicciarello è finito con la sua condanna a 800 euro di multa e a 3.000 euro di risarcimento danni. Il pm aveva chiesto 2.000 euro di multa mentre la parte civile, ossia il Comune, aveva avanzato al richiesta di 30mila euro. L’imputato non era presente in aula. La pena è stata comunque sospesa. “A Pesaro non è possibile esercitare il diritto di critica contro il sindaco” il commento della difesa, l’avv. Marco Garulli, che ha parlato di ricorrere in appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza (90 giorni di tempo per il deposito). “Durante la prima fase del covid, l’odio social aveva oltrepassato il limite – ha detto invece Ricci -, creando un clima tremendo nel quale qualche cretino si era anche spinto a mandare a casa delle minacce di morte. Erano proprio i giorni in cui stava per uscire il mio ultimo libro ‘Vincere l’odio’. Decidemmo quindi insieme ai miei collaboratori di iniziare a querelare. La giustizia ha fatto il suo corso e oggi c’è stato il processo per il primo imputato”. I 3.000 euro saranno devoluti a “un’iniziativa educativa o sociale ancora da stabilire. Lo faremo domani in giunta”. Tra le ipotesi una panchina arcobaleno contro l’omofobia, un corso nelle scuole contro l’odio social, un intervento per rendere più accessibili ai disabili alcuni spazi pubblici. “In questo caso, l’odio è stato vinto, che sia di monito ad altri perché continueremo ad essere intransigenti e rimaniamo in attesa degli altri processi” conclude Ricci, ricordando la “battaglia culturale che con grande forza sta portando avanti in prima fila Liliana Segre”.