Ha tentato di portare droga e telefoni cellulari in carcere al figlio ma è stato scoperto ed arrestato. Protagonista dell’episodio, accaduto nel carcere di Teramo il padre di un detenuto, al quale sono stati sequestrati oltre 100 grammi di sostanze stupefacenti e quattro telefoni cellulari e due micro telefoni. Nell’immediato sono scattate le perquisizioni ai soggetti coinvolti, all’autovettura del familiare ed alla sua abitazione. A renderlo noto è il Sinappe.
“Un’operazione brillante – si legge in una nota del sindacato di polizia penitenziaria – che ha visto coinvolte numerose unità di Polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Castrogno, resa possibile grazie al particolare intuito dell’agente addetto alla vigilanza presso la sala colloqui, che ha capito quanto stesse accadendo nonostante i soggetti coinvolti avessero tentato di camuffare i loro intenti. Purtroppo la carenza di organico e l’assenza di una normativa che consenta specificatamente la perquisizione anche dei familiari in ingresso, rendono il lavoro degli agenti addetti ai colloqui davvero gravoso e con strumenti limitati atti a contrastare tali eventi”.
“L’ennesimo episodio allarmante che continua a far riflettere sulle priorità nella gestione del sistema carcere del Belpaese – si prosegue nella nota – sulla necessità di un’analisi realista dell’ambiente carcerario e sull’opportunità di ampliare le tutele per il personale e scongiurare qualsiasi condizione che possa agevolare il verificarci di episodi illegittimi.
A tal proposito fa riflettere la decisione, palesata nei giorni scorsi, di voler istituire le casette dell’amore; possiamo solo immaginare infatti cosa potrebbe essere illegalmente introdotto dai familiari nei ‘momenti intimi'”.