Ritrovato raro elenco telefonico di Fermo di 100 anni fa

Riporta storiche attività come la fonderia campane Pasqualini, il bar Alimento e il negozio Maffei

Il sambenedettese Alessio Marucci, studioso e collezionista di storici documenti, restauratore di antichi strumenti di elettrotecnica, ha ritrovato nel suo ricco archivio l’“Elenco Ufficiale Abbonati”, con reti urbane di Fermo, Servigliano e Montefiore dell’Aso. Una rarità, datata 1920.

Lo fa sapere il professor Elvezio Serena, ex docente di Fisica I.T.T. “G. e M. Montani” di Fermo: “Molto bella l’illustrazione di copertina dell’opuscolo, realizzato dalla casa editrice E. Vitali con sedi a Milano e Roma. Una pagina intera contiene la pubblicità dello stabilimento industriale della ditta Cav. Achille Ciccarelli fu Antonio di Porto S. Giorgio: Estrazione dell’olio a mezzo solfuro di carbonio, Fabbrica di saponi, Estrazione della glicerina dagli Olii e Grassi.

Il documento riporta le “Norme per ottenere le comunicazioni e per le chiamate” (Sistema a batteria centrale e chiamata automatica, Sistema a batteria locale e chiamata con induttore), le “Norme agli Abbonati per il servizio telefonico”, il Regolamento di Servizio nei Posti Telefonici Pubblici, l’elenco dei posti pubblici delle reti urbane esercitate dalla Società e la Tariffa delle conversazioni da o per Fermo.

Nell’elenco alfabetico sono riportate storiche attività come la fonderia campane Cav. Giuseppe Pasqualini, il bar fratelli Alimento, il negozio di abbigliamento Luigi Maffei, la Direzione Ferrovie Adriatico-Appennino, la FIM (Fabbrica Interconsorziale Marchigiana di Concimi e Prodotti Chimici) di Porto S. Elpidio a Mare. Il raro documento riporta, tra l’altro, il numero del Sottoprefetto (la Sottoprefettura fu soppressa nel 1932), della Camera di Commercio, del Manicomio provinciale, della Cattedra Ambulante di Agricoltura, del Convitto nazionale “Umberto I” (a cui era intitolato anche l’Ospedale), del Consorzio Agrario Cooperativo di Fermo con succursale a Porto S. Giorgio, della Croce Bianca, dell’Associazione nazionale Mutilati e Invalidi di guerra. Come banche, oltre alle Cassa di Risparmio, c’era il Banco di Roma, che aveva sede, oltre che a Fermo, anche a Monte S. Pietrangeli e Porto S. Giorgio.
A Fermo erano operativi l’Emporio musicale Orsini e Zanni, il Pastificio Giovanni Martorelli, la Fornace Baldassarre Mori, il Servizio automobilistico e vetture Vittorio Petracci, Alessandro Rinaldelli del Caffè Broglio, Cesare Rinaldelli dell’hotel Vittoria, a Porto S. Giorgio era attiva la prestigiosa ditta Francesco Olivieri produttrice dell’Anisina. Tra le tipografie figurano lo Stabilimento Cooperativo Tipografico di Fermo, a Montegiorgio e Falerone già operavano rispettivamente le grafiche “Zizzini” e “Menicucci”, ancora oggi in attività. Curiosa la presenza della Cooperativa “Ortaggi” di Pedaso e la Commissione “Cereali” di Sant’Elpidio a Mare. Presenti anche aziende calzaturiere di Montegranaro (Botticelli) e cappellifici di Monte Vidon Corrado.

Il documento riporta infine l’elenco numerico degli abbonati. A titolo di curiosità Monte San Martino, che gravita nella valle del Tenna e si trova in provincia di Macerata (prefisso 0733), apparteneva alla rete urbana di Servigliano. Cupramarittima e Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno, facevano parte della rete urbana di Montefiore dell’Aso, oggi ricadono nella centrale di San Benedetto del Tronto  (prefisso 0735), mentre Carassai, in provincia di Ascoli Piceno, è rimasta con il prefisso di Fermo (0734). Da notare, infine, che Sant’Elpidio a Mare e Porto S. Elpidio erano già separate, ma virtualmente, cosa che avvenne amministrativamente nel 1952, e proprio quest’anno il comune rivierasco festeggia i 70 anni dell’autonomia.

Oggi gli elenchi telefonici non si trovano più, forse. Grazie a Internet e all’uso dei cellulari i numeri sono memorizzati elettronicamente nei nostri apparecchi, o li troviamo in rete.
Si risparmia molto nell’uso/spreco della carta, ma un po’ di nostalgia c’è per la comodità che avevamo di ricercare non solo i numeri telefonici, ma anche l’indirizzo degli abbonati.
Gli indirizzi postali servivano anche per spedire lettere, auguri, cartoline: oggi il problema è risolto gratuitamente con l’invio di mail o messaggi. Ma non è la stessa cosa!

“E’ cambiato lo munno”, come ricorda il libro di Franco Giampieri uscito qualche anno fa”.