Nuova condanna per uno dei componenti della cosiddetta ‘banda dello spray’ che seminò il panico nella discoteca ‘Lanterna Azzurra’ di Corinaldo, nell’Anconetano, spruzzando peperoncino per derubare ragazzini e innescando la calca costata la vita a sei persone – una mamma e cinque giovani – nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018.
Il Tribunale di Bologna – così riporta l’edizione modenese de ‘il Resto del Carlino’ – ha condannato con rito abbreviato a 3 anni per detenzione abusiva di armi, ricettazione, rissa, e violenza privata, Ugo Di Puorto, 20enne già condannato a 12 anni e mezzo, in Appello, per i fatti accaduti nel locale marchigiano.
Il ragazzo – evidenzia il quotidiano – era imputato, davanti al Tribunale del capoluogo emiliano insieme ad altre tre persone tra cui Giovanni Mormone – padre di Raffaele Morrone, giovane condannato a sua volte per la vicenda di Corinaldo – cui sono stati inflitti 3 anni e 6 mesi. Di Puorto e Mormone padre erano finiti al centro di una indagine, costola di quella sulla strage di Corninaldo, per l’ipotesi di detenzione di armi e droga in favore del clan dei Casalesi.
A incastrarli un’intercettazione in cui Di Puorto, dopo una rissa davanti al cimitero di Castelfranco Emilia, chiedeva una pistola e si vantava della disponibilità di armi e munizioni, poi trovate presso un basista. Il Tribunale di Bologna nella sua pronuncia ha escluso l’aggravante del metodo mafioso.
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