ANCONA – Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Marco Ugo Filisetti ha rivolto il proprio messaggio agli studenti marchigiani impegnati nell’esame di Stato conclusivo del percorso scolastico 2021-22.
“Oggi – afferma il direttore – il nostro pensiero è rivolto a voi 13.700 ragazzi e ragazze marchigiani che vi apprestate da domani a sostenere l’esame di maturità, ora esame di Sato, che da 98 anni costituisce il momento conclusivo del percorso scolastico svolto nella scuola, ora denominata “secondaria di II grado”.
“Come il sole, fermandosi nel giorno del solstizio (sol stetit), segna simbolicamente una porta d’uscita e d’ingresso, quale punto di svolta nel viaggio compiuto sull’orizzonte – prosegue Filisetti – l’ esame di maturità rappresenta l’uscita dalla fase di crescita della vostra vita vissuta nell’ambito di una “comunità totale”, che, in quanto tale, ha scandito per voi il cosa fare, con chi ed i suoi tempi: un’esperienza sostanzialmente comune a tutti i sistemi educativi, seppur con caratteristiche e modalità diverse a seconda delle latitudini, dei tempi e delle culture.
Nel contempo, l’esame di maturità segna l’ingresso nel “Cantiere” a cui siete chiamati, avendo dimostrato di saper prendere nelle vostre mani la barra del timone della vita che vi appartiene, per portare la vostra “pietra” alla “costruzione” nella quale è parte il destino di ciascuno secondo la propria missione, unica ed inalienabile.
Non abbiate timore nell’affrontare la “prova”, ben sapendo che è alla vostra portata essendovi coscientemente e puntualmente preparati, non dubitate del vostro impegno ricordando anche quello maggiore di chi vi ha preceduto e, varcata con l’esame di maturità la porta d’ingresso alla strada che vi attende da domani, rimanete fedeli a voi stessi quali persone d’onore, fate ciò che deve essere fatto senza tenere conto, nel compiere il proprio dovere, delle prospettive di riuscita o di insuccesso, di perdita o di guadagno, coltivate sempre ciò che è buono, nobile, giusto e bello e ricordatevi, come scriveva un grande filosofo dell’Antichità, che “Mentre si attende di vivere, la vita passa”.