ANCONA – Era stata ammessa a fruire della misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali, dovendo scontare circa tre anni e mezzo di pena per reati predatori, ma gli uomini della Divisione Anticrimine della Questura di Ancona l’hanno ricondotta al carcere di Villa Fastigi di Pesaro, poiché scoperta a consegnare della sostanza stupefacente al coniuge, durante un colloquio con questi in carcere, non autorizzato.
Tra le competenze della Polizia Anticrimine c’è anche la gestione dei ristretti domiciliari, sorvegliati speciali, ammessi alle misure alternative alla detenzione, sottoposti alla misura del braccialetto elettronico, i quali possono fruire dei benefici, solo se rispettano le prescrizioni disposte dall’autorità giudiziaria.
Un notevole bacino di utenza, se si pensa che nel 2021 sono stati 7917 i controlli alle persone sottoposte ad obblighi e che nei primi 4 mesi del 2022 già oltre 1700 i controlli effettuati dal Personale della Polizia di Stato, disposti dal questore di Ancona, Capocasa, nella provincia ai soggetti con benefici domiciliari o di altra natura.
Nel caso in esame, l’affidata, un trentaquatrenne italiana, residente ad Ancona, è stata ristretta nuovamente presso l’Istituto di detenzione, dove sconterà la restante pena.