Ascoli Piceno – In quest’ultima settimana di giugno luoghi suggestivi della città ascolana fanno da cornice al set di un cortometraggio dal titolo “La cerva”. Una fiaba narrata con la regia intimista di Alessandro Della Casa, scritta e sceneggiata da Lorenzo Rischioni e dal regista stesso che, non ancora trentenne, così sviluppa un’operazione velata di gioia e accarezzata dalla nostalgia per i tempi e i simboli della sua infanzia ascolana. Il Bosco dell’Impero, l’Eremo di San Marco, le cascatelle della zona di Porta Cartara sono alcune delle location che accompagnano la qualità della narrazione, riflessa persino nel livello dei soggetti pubblici e privati che hanno voluto sostenere l’iniziativa. Oltre al patrocinio del Comune di Ascoli, il gruppo degli sponsor annovera la Fondazione Carisap, Wega Impresa Sociale, Halley Informatica, Turla Costruzioni. Non appena terminate le riprese, la società di produzione cinematografica Duma si occuperà della fase di post-produzione audiovisiva del film, in esecuzione nel mese di luglio e agosto.
Poi si punterà alla diffusione del prodotto cinematografico mediante la distribuzione a festival di settore, di dimensione nazionale e internazionale. Saranno parecchie nelle Marche le sale cinematografiche e i cineteatri che dedicheranno serate alla proiezione, spesso con la partecipazione di Della Casa e dello staff coinvolto nell’iniziativa. Protagonisti i due attori Rebecca Sisti e Francesco Cotroneo. La Sisti, ventottenne senese, si è formata nell’accademia drammatica Silvio D’Amico.
Ha al suo attivo interpretazioni in teatro di classici come Shakespeare e i tragici greci, ma ha affidato la sua notorietà alla soap Il paradiso delle signore. Cotroneo viene dalla stessa accademia e a soli trent’anni già esibisce un curriculum denso di esperienze televisive e teatrali. Tra luoghi del cuore, immagini e colori della memoria, il tema principale de “La cerva” è la vittoria del sentimento d’amore, grazie al quale i due protagonisti, pur senza una diretta conoscenza, si cercano e s’inseguono da sempre, vivendo esclusivamente per il loro incontro e ripercorrendo il mito greco dell’androgino. Il giovane regista Della Casa ha debuttato con il lungometraggio “Nerina”, proposto al pubblico nel 2020.