nella foto, Renzi con Angiulli e l’ex allenatore Massimo Donati
Articolo di Pier Paolo Flammini
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si inizia già alle 8 e mezza del mattino: una voce – tutta da verificare – ti dice che c’è stato un contatto tra il presidente della Samb Roberto Renzi e Andrea Fedeli, figlio di Franco, l’ex presidente. Andrea Fedeli sarà sempre irraggiungibile (potrebbe avere un numero di telefono diverso rispetto a quello di qualche tempo fa). Dopo pranzo chiamo Franco, il quale, nel giro di mezz’ora, richiama a sua volta da un numero privato.
“Presidente, ma è vero che c’è stato un contatto tra Renzi e suo figlio, o con lei, in merito alla Samb?“. Molto sbrigativo (“Adesso ho da fare”), Fedeli smentisce che vi sia stato questo contatto.
E’ solo uno dei passaggi (e della esasperante necessità di verificare una quantità di potenziali notizie spesso del tutto infondate, ma non sempre) di un’altra giornata complicata sul fronte Samb. Complicata per la situazione ma anche per la decisione della presidenza Renzi di non rilasciare dichiarazioni, in un impeto che per metà è d’orgoglio (vano) e per l’altra metà, forse, per timore di dare sempre la stessa risposta alla stessa domanda.
“Io devo essere giudicato per i fatti, non per le supposizioni” è stata una delle ultime frasi carpite a Roberto Renzi. Ma il tempo è trascorso e nulla sembra accaduto. Anche se lo stesso Renzi ha sempre rassicurato i suoi stretti collaboratori del fatto che non vi fossero problemi.
Così nella giornata di ieri, martedì, Renzi ha chiamato alcuni calciatori dicendo loro di essere assolutamente tranquilli e che avrebbe saldato la cifra della parte del rimborso spese rimasta in sospeso (probabilmente per i più i mesi di aprile e maggio) esattamente giovedì 30 giugno. Così da avere tutto il tempo per formalizzare l’iscrizione al prossimo campionato (le liberatorie vanno presentate entro il 15 luglio). Giocatori che da parte loro avrebbero, per lo più, manifestato la volontà di restare a San Benedetto anche nell’anno a venire: prima però occorre superare questo ultimo scoglio.
Se una mano a Renzi potrebbe darla anche chi ha provocato sicuramente qualche danno (il governo vorrebbe sbloccare la cessione dei crediti del superbonus edilizio dopo averli bloccati: dipenderà da questo la crisi di liquidità di Renzi a partire da aprile?), resta difficile capire la strategia di chiusura totale verso la stampa.
Renzi non risponde al telefono, così come il suo vice Colucci, il direttore generale Faccioli e il team manager Bianchini. Troppo per una mera casualità. Ma il silenzio fa circolare solo le voci opposte o negative, mentre metterci la faccia per spiegare tutto quello che sta avvenendo (compresi i ritardi di pubblicazione della sentenza del Tar Lazio sul risarcimento per la mancata iscrizione e i “sogni” di Renzi di essere riammesso in C) avrebbe avuto un effetto calmante su una piazza che sta rivedendo le streghe di un anno fa.
Giornata campale, dunque, quella del 30 giugno, considerando che la Samb sta programmando il ritiro estivo (forse a Cascia, proprio vicino a Fedeli) e il settore giovanile. Certo, comunque vada la strategia della chiusura a riccio non paga e non pagherà mai. Anche perché i primi due allenatori di questa stagione, Donati e Antonioli, sono ancora in attesa di conoscere i termini del pagamento di loro spettanza.