Chieti – La Giunta dichiara guerra allo spreco alimentare, con la delibera approvata oggi (lunedì 4 luglio) che avvia un percorso partecipativo per arrivare all’elaborazione di uno speciale strumento operativo, il Piano del Cibo.
“In questi tempi in cui l’inflazione e i rincari fanno sentire il proprio peso sull’economia delle famiglie, il Comune di Chieti vuole fare un passo avanti, mettendo in capo all’agenda delle priorità la lotta allo spreco alimentare”. Così il sindaco Diego Ferrara. “Si tratta di un percorso che diventa istituzionale e mi coinvolge, perché considero da sempre il riuso e la promozione di politiche anti-spreco, una priorità anche di chi governa. L’esecutivo ci ha lavorato avviando un percorso che coinvolge diversi assessorati e ringrazio la squadra per le finalità di questa azione, che sono concrete e, soprattutto, attuali”.
“Vogliamo varare una vera e propria Politica del Cibo attraverso un Piano e un organismo operativo, una sorta di Comitato cittadino del cibo composto da tutti i soggetti interessati”, sottolinea l’assessore all’Ambiente e alla Transizione ecologica, Chiara Zappalorto. “Questo innanzitutto per dare una risposta concreta alla realtà che vive la nostra città. Lo faremo sui principi quali: garantire l’accesso alle risorse primarie per la produzione agricola, in primis la terra, l’acqua e l’agro-biodiversità, al fine di promuovere la nascita di nuove imprese agricole, nel rispetto delle pari opportunità; promuovere l’agricoltura sostenibile orientando azioni di intervento verso il sostegno all’agricoltura biologica e all’agroecologia, dicendo no ai pesticidi; promuovere le diverse tipologie di filiera corta e potenziando la presenza degli agricoltori diretti all’interno dei mercati rionali; agire sui rapporti città-campagna favorendo l’approvvigionamento di prossimità e a km zero. Ma lo faremo anche promuovendo le specificità territoriali attraverso la valorizzazione delle piccole produzioni agroalimentari di origine locale, quindi rafforzando i sistemi di etichettatura territoriale di Denominazione di Origine Comunale (De.C.O.) o Municipale (D.O.M.), nonché sperimentando sistemi di tracciabilità della filiera e attivando forme partecipative sul territorio, come gli orti urbani, per coniugare la finalità ambientale a quella sociale. Ma lo faremo soprattutto attraverso un’attività mirata alla riduzione drastica degli sprechi alimentari”.