ANCONA – “È tempo di rimboccarsi le maniche: non ci possiamo rassegnare al declino. Le Marche vivono una situazione economica pesante, aggravata dalla guerra e dall’aumento dei costi delle materie prime. E’ già allarme sociale, la povertà è in aumento, i salari così bassi non consentono una vita dignitosa: presto, tutto questo esploderà. Ecco perché è importante la contrattazione: è la leva tramite cui rilanciare i nostri settori manifatturieri. E sul tema dello sviluppo sarebbe importante aprire un tavolo di confronto permanente”. Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, apre così il convegno intitolato a “Sviluppo, lavoro e salari: il ruolo della contrattazione nelle Marche”, che si è svolto al Ridotto delle Muse. All’iniziativa, promossa dalla Cgil Marche, ha partecipato Francesca Re David, segretaria nazionale Cgil. Tra gli interventi, Confindustria Marche, Otello Gregorini, Cna Marche, Mauro Barchiesi, Confapi Ancona, Sauro Rossi, Cisl Marche e Claudia Mazzucchelli, Uil Marche.
Marchigiani, dunque, sempre più poveri. Dai dati relativi alle retribuzioni 2020, la regione appare davvero in difficoltà crescenti: la media dei lavoratori dipendenti si attesta sui 18mila euro, gli under 29 arrivano addirittura a 10.500 euro. Santarelli rilancia: “Dobbiamo rendere il nostro tessuto industriale e artigianale appetibile: se questo non accadrà, il declino sarà inevitabile”.
Un appello rivolto a tutte le forze sociali e istituzionali.
“E’ già allarme sociale – sottolinea il segretario generale Cgil Marche – viviamo in una regione dove la precarietà dilaga, con un calo demografico costante e con i giovani istruiti che fuggono via da una realtà che poco offre”. Un dato per tutti: nelle Marche, il tasso di dispersione scolastica e di mancato raggiungimento delle competenze sfonda quota 18,7%.
“Ecco perché è fondamentale promuovere, su tutti questi temi a partire dallo sviluppo, un tavolo regionale di confronto permanente”, conclude Santarelli.
La segretaria nazionale Cgil, Francesca Re David, sottolinea che “nell’ ultimo incontro con il presidente del Consiglio, nel corso del quale è stato fatto un elenco di priorità” per il Paese, “è stato chiesto di discutere interventi strutturali quanto prima”. La priorità della Cgil? “Dare risposte alla grande diseguaglianza e alla povertà, quindi rilanciare la contrattazione; siamo d’accordo sul salario minimo e il cuneo fiscale deve andare tutto ai lavoratori. E’urgente, poi, un piano energetico e che il governo discuta di politiche industriali e di lavoro”. E ancora: “Oggi, l’Italia è arretrata rispetto agli altri paesi europei perché ha tanto lavoro precario che interessa donne e giovani in particolare. Le donne? Anche nel Pnrr si parla tanto di interventi a favore ma per ora sono solo impegni”.